Non sarà stata la fucina di campioni come altre regioni italiana, ma anche la Sicilia può a buon diritto entrare nel novero delle fucine di buoni calciatori approdati in Serie A. Il motivo è probabilmente da ricercare anzitutto nelle questioni geografiche, che vedono inevitabilmente l’isola tagliata un po’ fuori dal grande giro. Il punto più alto lo si è toccato senza alcuna ombra di dubbio con Salvatore Schillaci. Nato a Palermo 54 anni fa, Totò fece innamorare un’intera nazione, portando l’Italia a un passo dal titolo mondiale. Correva, ovviamente, il 1990 e gli occhi spiritati di Schillaci sono un’icona dell’Italia calcistica, che mai dimenticherà le imprese di quello smilzo attaccante che arrivo a pochi gradini dall’alzare la Coppa del Mondo. Una storia più unica che rara, per un ragazzo che per tanti anni giocò nelle serie minori con la casacca del Messina, prima di essere notato ed essere portato addirittura nella Juventus con cui vinse una Coppa Uefa (poi bissata con l’Inter) e una Coppa Italia.

A pochi chilometri da Trapani, esattamente ad Alcamo, è invece nato Antonino Asta, probabilmente il talento più puro del trapanese. La carriera del tornante, però, si è quasi tutta sviluppata nel nord Italia, a causa del trasferimento a Milano in tenera età. Per rivederlo in Sicilia, infatti, bisognerà attendere gli ultimi due anni di carriera, quando nel 2002 approdò al Palermo. Nel frattempo, però, Asta ha scritto pagine molto belle con le casacche di Torino e Napoli. L’esperienza più intensa è senza dubbio quella con i granata, con cui disputa sei stagioni, costellate da 128 presenze, 7 gol e da prestazioni d’altissimo livello, che nel 2002 gli valgono addirittura la chiamata in Nazionale, con cui gioca un tempo intero nell’amichevole vinta per 1-0 contro gli Stati Uniti a Catania. Molto positiva anche la breve carriera, appena sei mesi, con la maglia del Napoli, dove arriva a gennaio, contribuendo in maniera decisiva alla promozione in Serie A nella squadra guidata da Walter Novellino. Quello stesso Napoli che oggi è dato tra le favorite per la vittoria dello scudetto. Secondo Betway, infatti, i partenopei arrivano solo alle spalle della Juventus quotata a 1,44, mentre gli azzurri sono dati a 5,50, davanti all’Inter che in lavagna la si trova a 7,50 (quote al 15 agosto 2019).

Non è nato in Sicilia, invece, Gennaro Santillo, che pure sull’isola ha giocato per ben otto anni (dal 1932 al 1940) con la maglia del Palermo. Santillo era un mediano e dei rosanero è diventato uno dei giocatori più rappresentativo di sempre, indossando la casacca del club siculo per ben 234 volte, con 5 gol all’attivo. La sua fine fu prematura e molto triste ed è strettamente legata a Castelvetrano, dove venne ucciso da una mitragliatrice di un aereo nell’aprile del 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale.

Erice ha invece dato i natali a Marco Tumminello. L’attaccante siciliano è cresciuto nelle giovanili del Trapani e poi del Palermo, prima di trasferirsi a Trigoria per iniziare la propria carriera nel grande calcio. Con la Roma, Tumminello ha anche fatto l’esordio in Serie A nel 2016 nella gara contro il Chievo. Da lì in poi, però, la ancora giovanissima carriera dell’attaccante è andata un po’ scemando. Una buona dose ce l’ha messa anche la sfortuna, che l’ha bloccato proprio sul più bello, durante la positiva stagione in prestito al Crotone durante la quale, dopo 9 presenze e 3 gol, si è rotto il crociato del ginocchio. Un infortunio molto serio, che l’ha costretto a ricominciare daccapo, con le esperienze non proprio esaltanti con Atalanta e Lecce. A 20 anni, comunque, c’è ancora tempo per tornare l’attaccante molto promettente di qualche tempo fa e per provarci ripartirà da Pescara in Serie B.

Chiudiamo la carrellata ai giocatori legati a Trapani e dintorni con Giacomo Tedesco. Il centrocampista è nato a Palermo nel 1976 e la sua carriera è fortemente legata alla sua terra. Gli esordi con il Palermo fino al 1997, poi il ritorno a Catania nel 2007 e infine l’approdo proprio al Trapani nel 2011. Con i granata disputa due stagioni in cui totalizza 46 presenze e 3 gol. Il suo nome è ovviamente legato a quello del fratello Giovanni, con il quale ha condiviso più di qualche esperienza calcistica, e anche del meno noto fratello Salvatore, meno dotato degli altri due fratelli, ma anch’egli curiosamente con un passato con la maglia del Trapani.

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