Non è finita qui, per Giovanni Vantaggiato. La polizia è pronta a imboccare una pista che partendo da Vantaggiato incrocia una serie di attentati misteriosi avvenuti sia nel Leccese che nel Brindisino. Vantaggiato, per alcuni suoi concittadini una persona al di sopra di ogni sospetto, potrebbe essere invece il depositario di molti segreti.
In realtà, secondo alcune ricostruzioni investigative, il titolare del deposito di carburanti che la notte scorsa ha confessato la strage, avrebbe alle spalle una lunga confidenza con materiale esplodente ed ordigni. Se si pensa che qualcuno ha scritto fiumi di inchiostro sull’abilità tecnica dell’attentatore, viene da sorridere. Giovanni Vantaggiato ha dalla sua probabilmente e soprattutto solo una indole violenta che lo avrebbe portato più volte a reagire in maniera micidiale a quelle che lui considerava offese personali.
Certo, la bomba del Morvillo non è il frutto di una prima esperienza con gas, esplosivi e timer. Raggiunta con grande merito e in soli 18 giorni la svolta nelle indagini sulla strage in cui ha perso la vita Melissa Bassi e che ha posto in pericolo di vita altre tre studentesse, adesso ci sono da scrivere altri capitoli su Vantaggiato.
La svolta, da quanto si è appreso, è giunta dall’occhio estremamente allenato di un uomo della Digos di Brindisi, selezionato dal dirigente Vincenzo Zingaro per integrare il nucleo investigativo composto da Digos, Mobile della questura di Brindisi, Nucleo investigativo provinciale dei carabinieri, Sco, Ucigos e Ros di Roma, funzionari di altre questure pugliesi e italiane. Un poliziotto abituato a passare al setaccio i filmati delle partite di calcio e degli ultras. Lui ha scoperto la targa della Hyundai Sonica di Giovanni Vantaggiato, sorpresa ad un incrocio nei pressi della Morvillo Falcone in ora molto sospetta, come anche la Fiat Punto di famiglia del benzinaio.
Era a quanto sembra l’unico dato in chiaro disponibile, perchè, scoperta nella scoperta, il sistema delle telecamere di controllo del traffico del Comune di Brindisi – mai utilizzato, in verità- pare non sia idoneo a rilevare con chiarezza le cifre della targhe dei veicoli. Si rischiava di entrare in un tunnel come per il filmato dell’attentatore realizzato dalle videocamere del chiosco di panini davanti alla Morvillo, con immagini a bassa definizione. Invece questa volta gli investigatori hanno avuto una chance dalla loro parte.
La nota di ieri sera.
Alla fine ha ceduto, Giovanni Vantaggiato, il benzinaio di 68 anni di Copertino. Messo con le spalle al muro dagli investigatori e dal materiale probatorio a suo carico, soprattutto video, la targa di un’auto ma anche altri indizi sui quali non vi sono tuttavia particolari. La resistenza del personaggio, dalla psicologia particolare, è avvenuta dopo ore di interrogatorio condotto dai dirigenti brindisini della Digos, Vincenzo Zingaro, e della Squadra Mobile, Francesco Barnaba, e dal resto del pool investigativo composto da specialisti dello Sco e della Ucigos di Roma, specializzati in analisi di eventi criminosi come quello in cui ha perso la vita la 16enne Melissa Bassi e sono rimaste ferite altre cinque studentesse, di cui tre in maniera gravissima.
La questura del capoluogo salentino è stata raggiunta un’ora fa anche dal vice capo della Polizia di Stato, Francesco Cirillo, e da quello dello Sco, Francesco Gratteri. Gli investigatori hanno tenuto un rapido consulto anche con i pm, coordinati dal procuratore antimafia, Cataldo Motta. Ma alla luce della svolta avvenuta questa sera, la competenza dovrebbe tornare alla procura brindisina perché non sembra al momento che ricorrano gli estremi della finalità terroristica. Resta il reato di strage, che è di competenza della procura ordinaria e non della Dda.
Era stato filmato alle 2 a bordo di una Fiat Punto intestata ad un componente della sua famiglia, all’incrocfio tra viale Aldo Moro e via Sant’Angelo, poi alle 7 sempre nella zona della scuola con la stessa vettura, forse usata per caricare le bombole, e alle 8 ma alla guida di una Hyundai Sonica di sua proprietà.
In più aveva un conto aperto con il tribunale di Brindisi di circa 300mila euro e questo è stato considerato tra i possibili moventi, visto che palazzo di giustizia e Ipsss Morvillo Falcone sono attigui.
Ma è sempre in ballo il movente dell’attentato alla scuola. Tutto da ricostruire in queste ore il filo portante dell’attentato del 19 maggio: ora Giovanni Vantaggiato è nuovamente sotto interrogatorio, da parte del procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta.
Ora bisogna compiutamente ricostruire il movente dell’attentato, scoprire se fosse realmente un proposito di vendetta covato dall’attentatore contro il preside dell’Ipsss Morvillo Falcone, e perché il 19 maggio alle 7,40 Vantaggiato ha premuto il telecomando all’arrivo delle ragazze del pullman della linea S.Pancrazio Salentino-Mesagne-Brindisi.
Domani mattina a Brindisi, in conferenza stampa, si conosceranno altri particolari della vicenda. Ma se questo risultato sarà confermato, si tratta di un successo investigativo incontestabile che giunge a soli 18 giorni dalla strage del Morvillo.
fonte. BrindisiReport.it
AUTORE. Redazione
che pena infliggere ad un mostro del genere?
ad essere sincero viene l’impeto di scuoiarlo vivo e appenderlo ad un gancio
Datelo ai genitori di Melissa, ci penseranno loro.