Le indicazioni del ministro per il “Quinto Conto Energia”, che sarà pronto a breve sono piuttosto chiare: “Gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica.
In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto. Inoltre gli incentivi dovranno sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, per avviare una nuova industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo. In ogni caso, sarà inclusa la copertura per gli investimenti già in corso“.
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“La revisione degli incentivi deve assicurare il futuro del fotovoltaico nel nostro paese e più in generale dell’energia solare, perchè è uno dei settori di punta dell’innovazione tecnologica a livello globale e uno dei settori cui stanno puntano moltissimo paesi come la Cina, gli Stati Uniti, la Corea e alcuni paesi europei come la Germania, pechè si sta andando verso un’evoluzione tecnologica che dovrebbe poratre nell’arco di pochi anni ad un aumento dell’efficienza dei moduli fotovoltaici”.
Infine il ministro sottolinea che “la promozione del fotovoltaico integrato con l’efficienza energetica nelle aree urbane è una componente del progetto nazionale per le smart cities e la diffusione della produzione distribuita di energia ad alta efficienza e basso impatto ambientale”.
L’appello della WWF
“Gli incentivi per le rinnovabili vanno mantenuti e modulati sull’esigenza di tagliare (fino all’eliminazione completa) le emissioni di CO2 e di sviluppare l’economia del futuro, cioè la ‘Green Economy’, in Italia, non certo sulla necessità di tappare le falle di un sistema energetico distorto basato sui combustibili fossili”.
Questo l’appello del WWF Italia che interviene di nuovo nel dibattito aperto sul 5° Conto energia, in fase di definizione da parte del Governo. “Il presidente dell’Enel, Andrea Colombo, ha dichiarato che ‘lo sviluppo delle rinnovabili, unito alla stagnazione della domanda, sta rendendo difficile la copertura dei costi di produzione degli impianti convenzionali, mettendone a rischio la possibilità di rimanere in esercizio’.
AUTORE. Redazione