microdiscarica.jpgChe anche a Castelvetrano e Mazara del Vallo si facesse la raccolta differenziata porta a porta, deve essere sfuggito a decine di migliaia di persone. Ma non al Giornale di Sicilia. Infatti un articolo di Aurora Pullara di giovedì 4 settembre 2008, riporta le parole di Truglio, amministratore unico della società Belice Ambiente, che si occupa della gestione dei rifiuti di una parte della provincia di Trapani:

Nell’ottobre 2007 si è deciso di fare una scelta radicale: intervenire con il porta a porta. Così abbiamo iniziato in paesi più piccoli, con una popolazione intorno ai 300, 400 mila abitanti – e qui deve essere scappato qualche zero di troppocome Salaparuta, Poggio Reale, Santa Ninfa e Gibellina, eliminando completamente i contenitori dalla strada. Oggi abbiamo aggiunto anche Castelvetrano, Campobello di Mazzara e Mazara del Vallo”.

Verrebbe da crederci. Se non fosse che ad oggi, Castelvetrano e Mazara del Vallo non hanno mai visto la raccolta differenziata porta a porta.
Nell’articolo però si parla addirittura di percentuali e Castelvetrano registrerebbe un incremento, passando dal 10% al 37%!

Ma forse si è fatta un po’ di confusione con le isole ecologiche, cioè quelle aree dove ci si può recare a conferire plastica, vetro e carta. Posti dove la differenziata più che essere porta a porta è il cittadino che gliela porta.
Anche così però qualcosa non quadra; infatti se Castelvetrano si attestasse al 37% con la sola isola ecologica, vorrebbe dire che se si introducesse il porta a porta non si farebbe alcuna fatica a raggiungere il 100% di raccolta differenziata. I castelvetranesi diventerebbero famosi in tutto il mondo e il nord-Europa arrossirebbe di vergogna. Ma i dati arrivano dall’ufficio stampa della stessa società ed è attraverso questi dati che si parla di eccellenza per l’ATO TP2.
Eccellenza con qualche piccola ombra, come per esempio l’apertura di un’inchiesta della Procura di Marsala riguardo all’inquinamento da percolato della discarica di Contrada Favara-Rampante di Castelvetrano, dopo la strana chiusura del giugno scorso.
Certo, il Sindaco Pompeo, socio della Belice Ambiente, ai primi di luglio ha affermato che da sei mesi sapeva di questo inquinamento, ma dato che era abbastanza circoscritto, non ha informato i cittadini per non creare allarmismi.
L’amore per la loro serenità culmina in un comunicato stampa della Società del 22 maggio 2008, mentre gli addetti ai lavori erano già a conoscenza della pericolosa infiltrazione: “Castelvetrano, discarica più sicura: approvato piano di caratterizzazione” prevedendo delle azioni mirate alla “coltivazione” degli invasi, per garantire un controllo antinquinamento costante!
I cittadini potevano rimanere alla mercè di questi eventi? A prendere le loro difese spunta un assessore alla Sanità provinciale che pretende una dettagliata relazione sulle analisi effettuate sulle acque erogate dai pozzi e sulle condizioni della discarica. Ovviamente il destinatario di questa richiesta è sempre la Belice Ambiente che non ha nulla da temere, soprattutto se la relazione se la fa da sola, coi propri dati.
Ma chi è l’assessore alla Sanità provinciale?
È Giovanni Lo Sciuto, promettente macchina elettorale Castelvetranese, in consiglio di amministrazione della Belice Ambiente dai tempi dei bilanci in rosso di centinaia di migliaia di euro (senza che venisse raccolto un solo sacchetto di spazzatura) fino alla triplicazione delle bollette di cui si è occupata anche la trasmissione televisiva “Mi manda Rai 3”.
L’ex amministratore della società ha auspicato un “incontro con le parti interessate per un confronto tecnico costruttivo”. L’attuale amministratore unico, Francesco Truglio, ha subito “apprezzato la sua volontà di dialogare” senza alimentare “polemiche politiche sterili ed inutili”.
Sono cose che capitano. Dopo le elezioni si rimescolano sempre le carte e può succedere che un ex amministratore di una società, diventi assessore alla sanità e dialoghi col nuovo amministratore della stessa società in difesa della salute dei cittadini.
Un po’ come se Tronchetti Provera diventasse presidente della Federconsumatori e pretendesse una dettagliata relazione sull’andamento della Telecom dal nuovo amministratore. Chissà come si sentirebbero tutelati gli azionisti!

Egidio Morici
www.500firme.it

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