Nella caldissima questione che sta tenendo banco in questi giorni, e cioè quella legata all’Ilva di Taranto, la sua è una figura chiave. È originario di Castelvetrano l’avvocato Ferdinando Emanuele che difende la ArcelorMittal, l’azienda franco-indiana pronta a lasciare le acciaierie pugliesi, prospettando 5 mila esuberi e la chiusura dell’area a caldo.

Una figura chiave, dicevamo. L’avvocato Emanuele è un personaggio molto schivo, riservato («in questo momento non posso dire nulla sul caso Ilva» dice al telefono) ma è un castelvetranese di successo fuori la sua terra. Il suo nome spunta anche nella controversia pendente al Tribunale commerciale di Madrid, tra la società “Vivendi” (13,93 miliardi di euro di fatturato nel 2018) e “Mediaset España”, al fine di sospendere la delibera di fusione di quest’ultima e Mediaset in un veicolo olandese. In questa battaglia legale, ha recentemente ottenuto anche il provvedimento con cui il Tribunale di Milano ha ammesso Vivendi al voto sulla deliberazione assembleare avente ad oggetto la fusione di Mediaset SpA in MFE. Emanuele guida con Giuseppe Scassellati il team multi-giurisdizionale che difende la società francese in Italia.

Ferdinando Emanuele – foto. lefonti.legal

Quella dell’avvocato Ferdinando Emanuele è stata una carriera costruita nel campo del contenzioso internazionale. Di lui ci eravamo occupati nel 2016, quando fu designato membro per l’Italia dell’ICSID, con sede negli Stati Uniti d’America. Ora il suo nome torna agli onori della cronaca per un’altra questione importante per l’Italia, quella dell’Ilva di Taranto. Ma chi è l’avvocato Emanuele? È figlio dell’avvocato Benedetto Emanuele, scomparso da diversi anni, e della signora Giovanna Di Stefano, già Presidente del comitato di Castelvetrano della Croce Rossa Italiana.

Emanuele è andato via da Castelvetrano per conseguire la laurea a Roma alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli (LUISS) nel 1991; successivamente ha ottenuto un master in America presso l’University of Michigan Law School nel 2000. E’ diventato nel 2007 socio del famoso studio statunitense Cleary Gottlieb. È considerato uno dei principali professionisti italiani in arbitrati e contenziosi internazionali.

Ha difeso con successo, tra gli altri, la Repubblica Argentina in tanti giudizi (parla lo spagnolo oltre all’inglese) e anche Telecom Italia nell’arbitrato internazionale da USD 15 miliardi richiesti da varie società brasiliane. Non per ultimo è stato fondatore dell’Istituto Superiore di Studi per l’Arbitrato e ArbIt, membro del London Court of International Arbitration e consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

 

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