Al via lo sblocco delle procedure concorsuali e stabilizzazione a tempo indeterminato per mille posti tra dirigenti medici e comparto nelle 17 aziende sanitarie della Regione siciliana. Dopo il blocco dei concorsi per la copertura dei posti vacanti degli organici delle aziende sanitarie e una complessa istruttoria svolta con la collaborazione delle stesse aziende per la determinazione dei fabbisogni, con una circolare emanata il 28 giugno l’assessorato fornisce indirizzi alle direzioni aziendali per colmare le carenze registrate in alcune aree assistenziali per diversi profili professionali.
Queste le aree interessate dalla direttiva assessoriale: anestesia e rianimazione; medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza; area della diagnostica per immagini (radiologia), nonchè per l’ assistenza diagnostica e terapeutica per la quale è necessario l’ utilizzo delle alte tecnologie (radioterapia, fisica medica, medicina nucleare); area materno-infantile; farmacia per la distribuzione del primo ciclo terapeutico e definizione della procedura concorsuale relativa ai Centri Regionali di Farmacovigilanza in capo all’Azienda Policlinico di Messina; comparto profili sanitari: infermieri (compresi quelli pediatrici); ostetrici; tecnici sanitari di radiologia medica; tecnici della riabilitazione.Il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato in merito all’annuncio pubblicato dall’Assessore Lucia Borsellino ha dichiarato:
Una decisione importante che mi auguro trovi riscontro al più presto con l’avvio delle procedure concorsuali. Dare la possibilità, a 1000 professionisti della Sanità in Sicilia , tra medici e altri ruoli professionali, di potere trovare occupazione stabile ,è un’ occasione improcrastinabile. Senza dimenticare le ovvie ricadute positive per l’utenza ospedaliera regionale. Mi auguro che si faccia presto
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fonte. ordinemedicipa.it
AUTORE. Altre Fonti
e per i tecnici della prevenzione niente? il nostro amato territorio è quasi totalmente scoperto dalla vigilanza degli organi competenti. chi tutelerà i lavoratori e le lavoratrici?