terremoto valle belice

A 42 anni esatti dal sisma che nel 1968 devastò la Valle del Belice, il 15 gennaio prossimo, a partire dalle 9,30, il CRESM (Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione) presenterà, nella sala convegni della Società operaia di Santa Ninfa, “Le terre che tremarono”, il progetto della memoria utile a gettare le basi per il futuro che viene portato avanti con la partnership di CLAC (Centro Laboratorio Arti Contemporanee) di Palermo, ECO (Cooperativa ECO Culture e Viaggi) di Palermo e LE MAT (Agenzia di Sviluppo per un turismo sostenibile e responsabile).

Uno degli obiettivi più significativi del progetto, che è finanziato dalla Fondazione per il Sud, è quello di ricostruire la memoria dei luoghi che 42 anni fa furono rasi al suolo dal sisma e di realizzare un museo del tutto originale in cui troveranno spazio soprattutto testimonianze verbali e iconografiche che dovranno far diventare il luogo uno spazio di interesse turistico, culturale, storico, artistico e produttivo.

Il museo, che sarà allestito nella sede del CRESM, a Gibellina, si propone di essere da stimolo soprattutto per i politici perchè evitino, in caso di calamità naturali come i terremoti, che le città devastate, così come accadde per il Belice, possano essere ridisegnate a tavolino da Roma dove all’epoca si ignorarono del tutto le battaglie contro la mafia condotte da Danilo Dolci e Lorenzo Barbera, le loro lotte per le dighe, la presenza del Comitato intercomunale per la pianificazione del Belice, gli appelli di Carlo Levi e Leonardo Sciascia e i moniti che il poeta Ignazio Buttitta rese noti con i suoi versi.

Con degli incontri già svolti nel Trapanese, nel Palermitano e nell’Agrigentino sono state acquisite informazioni su luoghi e storie locali che verranno inserite in una mappa interattiva della comunità della Valle del Belice. Allo stesso modo si sono già svolti alcuni dei laboratori legati al progetto i cui soggetti elaboratori ancora una volta conducono a riflettere sulla importanza che riveste, nella programmazione di iniziative in grado di risollevare le sorti economiche, culturali, architettoniche, paesaggistiche e ambientali dei territori devastati, la sinergia tra enti pubblici e privati e le popolazioni vittime delle calamità naturali che devono essere ascoltate e coinvolte in ogni azione da portare avanti.

Il convegno, che si svolgerà in una sessione mattutina e in una sessione pomeridiana, costituirà anche l’occasione per mettere a confronto le esperienze delle comunità belicina e abruzzese che a distanza di 41 anni sono state accomunate dall’identica, terribile esperienza dovuta al fatto di avere subito un terremoto. Inoltre, durante i lavori saranno proiettate alcune foto dell’archivio privato di Toni Nicolini, fotografo milanese che documentò la Marcia per la Sicilia Occidentale del 1967 e il terremoto del 1968 e il quale ha deciso di donare parte del proprio patrimonio documentale al CRESM che lo esporrà nel museo che allestirà nella propria sede di Gibellina.


I lavori della sessione mattutina saranno moderati da Giovanni Ingoglia e saranno aperti dai saluti di Giuseppe Bivona, presidente della Società operaia di Santa Ninfa, Paolo Pellicane, sindaco di Santa Ninfa e Girolamo Turano, presidente della Provincia di Trapani. Interverranno: Alessandro La Grassa, presidente del CRESM e coordinatore del progetto, Lorenzo Barbera, presidente onorario del CRESM, Umberto Dante, presidente dell’Istituto di Resistenza e Storia Contemporanea dell’Abruzzo, Cristina Alga di CLAC, Renate Goergen, di LE MAT, Francesco Mangialino, presidente della cooperativa ECO e Giorgio Righetti, direttore generale della Fondazione per il Sud.

I lavori della sessione pomeridiana saranno moderati da Alessandro La Grassa e vedranno gli interventi di Luciano Abbonato, presidente Connect Sud, Giuseppe Salluzzo e Francesco Di Trapani, presidenti rispettivamente dei circoli Legambiente Crimiso di Castelvetrano e Valle del Belice, Giovanni Catania, dirigente del Settore Programmazione, Finanziamenti e Grandi Eventi della Provincia regionale di Trapani, Gioacchino De Simone, presidente dell’associazione “Adaciu” e Rocco Lima, progettista del GAL “Elimos”.

L’addetto stampa
Margherita Leggio

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