Presso la sede dell’associazione “Unitre” di Castelvetrano è stata presentata la ristampa della sua versione originale della pubblicazione di Antonino Ferracane dal titolo “Cortili di Castelvetrano”. Ha introdotto il presidente di Unitre Giuseppe Ancona, l’ingegnere Giuseppe Taddeo e il professor Francesco Saverio Calcara che ha illustrato le origini dei nostri cortili non solo islamiche ma anche bizantine e poi normanne, soffermandosi in particolare, sul cortile Fanti, una volta chiamato “Vicolo della Cittadella” in quanto si tratta di una vera “cittadella”, estesa circa 13.000 mq., illustrandone le vere ragioni della sua origine. Calcara ha raccontato anche di altri cortili e vicoli di cui Castelvetrano era piena (se ne contavano circa 160).

Grazie allo studio di alcune mappe catastali risalenti agli ultimi anni dell’800, sono astati individuati i tracciati, l’ubicazione e la intitolazione dei cortili e dei vicoli più antichi esistenti in città. Già la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo espose alla biennale di Venezia qualche anno fa un testo intitolato “Vicoli e cortili – tradizione islamica e urbanistica popolare in Sicilia”, un lavoro attento ed accurato che dimostra come e quanto l’incidenza della fase islamica è ancora ben presente e documentabile in parecchie zone della Sicilia, e anche a Castelvetrano, come bene illustra il Ferracane.

Come è facile costatare il classico cortile castelvetranese fa parte di un’architettura di chiara matrice islamica; una volta il loro numero era considerevole. Oggi il modo di vivere delle nostre famiglie è ormai del tutto cambiato e non più impostato sullo stare assieme nei cortili, ma piuttosto asservito alle moderne esigenze dettate dai computer, internet e da automezzi sempre più ingombranti, che hanno portato a distruggere nella quasi totalità gli accessi segnati da arcate a tutto sesto, ribassato ed in alcuni casi anche a sesto acuto, per far posto a una moderna architettura lineare.

 

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