«Condizioni pericolose e indecorose». È quello che denuncia per la frazione di Triscina – tramite i social – Serena Navetta, già componente del tribunale dei diritti del malato presso l’ospedale di Castelvetrano e dimorante, durante il periodo estivo, nella frazione. Attualmente a Triscina sono in corso i lavori di realizzazione della rete fognaria, un imponente cantiere finanziato e seguito dal Commissario nazionale per la depurazione. Scavi, recinzioni, deviazioni (come quella per raggiungere Tre Fontane) che ora, con l’approssimarsi della stagione estiva, preoccupano chi ha la casa al mare. Serena Navetta solleva il caso della via 69, dove i lavori alla rete fognaria in teoria dovrebbero migliorare la vivibilità, «ma stanno creando una situazione da incubo».

«Ci sono tombini rialzati, buche, pietre ovunque: uno scenario che più che una località turistica richiama una cava in attività», scrive la Navetta. Per ricostruire la storia del cantiere bisogna risalire al 2024, quando sono stati consegnati i lavori. «Si va a dotare un luogo di grande attrazione turistica e di importanti prerogative ambientalistiche di un intervento da realizzare nei tempi previsti di 17 mesi che consentirà un risparmio all’anno di 257 mila euro, servendo un’utenza pari a 26 mila abitanti. Questo secondo il piano che la Struttura sta portando avanti per ridurre quanto più possibile, nei tempi del mandato, i disagi dei cittadini, eliminando le infrazioni comunitarie che sono state comminate al Paese», disse allora il subcommissario nazionale per la depurazione Toto Cordaro. L’impresa che sta operando è l’Ati “Comer Costruzioni Meridionali”. L’opera prevede un costo di 13.811.672,26 euro.

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