Siamo già a primavera inoltrata e la mitezza della temperatura nonche’ la vigoria che sprigiona questa stagione, spinge tutti ad essere piu’ attivi.

Questo e’ il momento giusto per dedicarsi ai lavori di manutenzione ordinaria delle nostre case oppure a vere e proprie ristrutturazioni. Oltre allo sbocciare dei fiori e alla rinascita della natura in generale si assiste anche ad un altro tipo di miracolo di fioritura: le discariche a cielo aperto. Queste in maniera del tutto spontenea e obbedendo alle leggi del caos spuntano a cumuli, piu’ o meno grandi, in giro per le periferie cittadine.

Le discariche a cielo aperto non sono frutto naturale ma malcostume “civile”.
Non ci sono scusanti per chi abbandona in terra di nessuno (ma non e’ cosi’, perche’ di tutti) calcinacci, mattonelle, sacchi di plastica con rifiuti di ogni genere, tubi contenenti componenti chimici ad alta tossicita’, barattoli vuoti o semivuoti di vernici, eternit etc.etc.etc.

Queste persone vanno non solo punite a norma di legge ma anche educate; perche’ da sola la punizione non basta se vogliamo che questi comportamenti vengano modificati a beneficio di tutta la societa’.
Non ci sono scusanti perche’ non solo esistono punti di raccolta per la differenziata semplice in giro per la citta’ ma anche luoghi e modi con cui disfarsi in maniera legale e civile di tutto il materiale di risulta che alla fine dei lavori rimane quasi sempre di responsabilita’ delle maestranze.
Le ditte in regola dovrebbero conoscere le giuste pratiche per lo smaltimento dei rifiuti che producono durante le lavorazioni e quindi ci affidiamo alla loro correttezza e professionalita’; il problema invece sta’ nell’indicare la strada ai vari “fai da te” che si possono ingaggiare per lavori di modeste dimensioni.

Già me li immagino come operanti sul luogo del delitto: “Fermati, ca bonu e’, amuni’ prima chi passa qualcunu”, “dai dai futtitinni allistemuni”.
Il tempo impiegato a cercare un posto idoneo e sicuro per la malefatta e’ sicuramente piu’ lungo di quello impiegato a raggiungere un punto di raccolta.

La prevenzione e la responsabilità, secondo me, passa anche da chi il lavoro lo ha richiesto. Si potrebbe per esempio chiedere al muratore, pittore o giardiniere dove ritiene opportuno gettare i rifiuti prodotti. La gente potrebbe anche se non proprio aiutare per lo meno indicare al “titolare” la suddivisione dei rifiuti per categorie di facile smaltimento man mano il reciclabile viene prodotto anche e non solo dividendo da subito i calcinacci da tutto il resto. Non credo che questi comportamenti richiedano un dispendio di risorse tale da non poter essere ammortizzate dall’incasso. Ci vuole solo un po’ di volonta’ e qualche minuto in piu’.

Oltre che sui privati le responsabilità ricadono sicuramente anche sulle amministrazioni. Cavalcando l’onda della recente video-sorveglianza applicata al Sistema delle Piazze la stessa si potrebbe ripetere per tutte quelle aree che l’assessorato alla raccolta dei rifiuti urbani individuerà come quelle più a rischio e che negli ultimi tempi sono state fatte oggetto di un continuo scarico di ogni genere di rifiuti. Questo elemento dissuasorio potrebbe essere rafforzato anche promuovendo una cartellonistica del tipo “pubblicita’ progresso” avvisando i futuri probabili colpevoli sulle sanzioni che questo gesto comporta e facendo cosi’ girare il messaggio che c’e’ chi controlla in maniera attiva il territorio e che eventuali trasgressioni non rimarranno impunite.
Il Comune, inoltre, potrebbe attivare i centri di raccolta per lo smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) ponendo fine alla malsana abitudine di abbandonare vecchi elettrodomestici dinanzi ai cassonetti dei rifiuti differenziati e indifferenziati; altro problema non legato ai lavori edili ma facilmente risolvibile.

Per finire vorrei ricordare che la natura è bene di tutti (chi scaricherebbe spazzatura sul prorpio giardino?) e che l’abbandono di rifiuti in discariche a cielo aperto non solo e’ illegale ma rovina la nostra immagine agli occhi dei turisti che a breve arriveranno.

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