[di David Camporeale] A Castelvetrano, nel Museo della civiltà contadina, resterà aperta fino al 23 dicembre la mostra “Pezzi unici in ceramica” di Maria Stefania Maenza.

Questo evento artistico, che fa parte del ricco programma allestito per la seconda edizione del “Natale Pro Castelvetrano, Selinunte, Triscina”, è riuscito, sin dalla sua inaugurazione avvenuta il 15 di questo mese, ad attrarre la curiosità dei visitatori, che hanno subitamente mostrato un vivo interesse per le magnifiche realizzazioni presentate dalla ceramista.

Ma la mostra va oltre il mero momento espositivo, perseguendo l’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un’autentica esperienza didattica, che permetta la riscoperta di una ricca cultura artigianale, che in Sicilia ha saputo esprimersi con esiti di squisito gusto e straordinaria fattura.
E, invero, si rileva oggi nella coscienza collettiva un interesse sempre maggiore per le attività manifatturiere di più antica tradizione, e l’esigenza di custodirne il precipuo valore storico e antropologico.

La consapevolezza di questa nuova sensibilità, ormai largamente diffusa, ha guidato Maria Stefania Maenza in un’accurata ricerca filologica, volta ad individuare e riproporre i modelli più rappresentativi dell’artigianato mediterraneo; e non si può certo negare che l’artista ha saputo approdare a risultati particolarmente felici, realizzando nel suo laboratorio di Partinico prodotti ceramici di vera bellezza, eseguiti con accurata perizia tecnica e grande sensibilità formale.
La qualità materica ed estetica dei suoi lavori le ha guadagnato, infatti, l’affidamento di importanti commissioni, sia nel settore pubblico che in quello privato, oltreché il conseguimento di premi prestigiosi in rassegne nazionali ed internazionali.
Durante il periodo della mostra la Maenza terrà delle attività di laboratorio in cui renderà possibile, a chi lo desideri, apprendere i segreti del mestiere, e cimentarsi in prima persona nella lavorazione dell’argilla, sperimentando l’entusiasmante processo della sua trasformazione plastica in oggetto manufatto.
La mostra offre così al visitatore un doppio percorso conoscitivo, realizzando il convincimento espresso dall’artista che il modo migliore di perpetrare una tradizione sia quello di comunicarla e renderla viva.
È proprio tale metodologia esperienziale, attuata con impegno costante, a dare un valore aggiunto alle mostre tenute da Maria Stefania Maenza che, per la qualità delle sue creazioni, auspichiamo possa sempre riscuotere l’ampio successo che merita.

David Camporeale

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