È un dolore senza fine quello della moglie e dei figli di Vincenzo Vento, rimasto ucciso in un agguato di mafia il 28 aprile 1984 a Castelvetrano. Sono passati 41 anni da quell’efferato omicidio. Rosamaria, quando suo padre venne ucciso, aveva due mesi di vita. Rosamaria ricorda quel “maledettissimo giorno” con un pensiero: “Vi hanno diviso fisicamente… ma non riusciranno mai e poi MAI a dividervi spiritualmente. Eravate bellissimi assieme!”
Dell’omicidio del papà ha conosciuto la storia solo quando è diventata ragazzina. Due killer vennero a Castelvetrano per uccidere Epifanio Tummarello, ex sorvegliato speciale e Vincenzo Vento, solo per caso, si trovava sullo stesso furgone con Tummarello. I killer non risparmiarono di uccidere anche il suo papà che sarebbe stato un testimone scomodo. «Mio padre, dopo essere stato ferito, aveva implorato i killer di lasciarlo stare perché a casa c’erano i suoi figli piccoli che l’aspettavano – ha raccontato la figlia – ma non hanno voluto sentire ragioni». I killer di quell’omicidio vennero subito arrestati e furono loro stessi a raccontare gli ultimi momenti di vita di Enzo, durante il processo.