Alcune settimane fa, all’interno della Riserva naturale orientata “Foce del Fiume Belice e Dune Limitrofe”, è avvenuto un’incontro tra l’Assessore Provinciale al Turismo Dott. Leone e gli organi competenti, nella persona del dott. Fiorentino, di una delegazione del Circolo Legambiente Crimiso ed un Rappresentante del W.W.F. di Menfi cui ha fatto seguito l’avvio di lavori di pulizia della foce del Fiume in vista della prossima stagione turistica e balneare..
Dal sopralluogo effettuato i rappresentanti della Provincia Regionale di Trapani ci hanno informato che è in itinere un progetto di ristrutturazione per il casello ferroviario e sono in corso alcune trattative per l’acquisto di altri edifici presenti nella zona “A” della riserva.
La visita è continuata all’interno della zona “A”attraverso delle passerelle ormai fatiscenti.
L’istituzione di una Riserva Naturale dovrebbe servire da un lato a tutelare le emergenze di interesse naturalistico presenti nell’area, dall’altro a valorizzare e promuovere il territorio attraverso una gestione corretta e compatibile dell’area. Nella Riserva Naturale “Foce del fiume Belice e dune limitrofe” si assiste invece ad atti e comportamenti che sembrano avere diversi obiettivi e diverse finalità; non si capisce , ad esempio, pulizia straordinaria eseguita recentemente a servizio della balneazione.
La Riserva non è ancora dotata né di un Piano di Sistemazione (che dovrebbe disciplinare la zona A) né di un Piano di Utilizzazione (che dovrebbe disciplinare la zona B).
Si assiste invece al proliferare di mega strutture alberghiere proprio a ridosso del perimetro dell’area protetta, con un flusso stimato di circa 3.000 visitatori al giorno in periodo estivo, e con un prevedibile impatto devastante sulle dune sabbiose della Foce del Belice e sugli habitat retrodunali che ancora resistono. Se a ciò si aggiunge il fatto che tali strutture richiedono in concessione demaniale tratti di spiaggia, da recintare ed in cui collocare attrezzature e strutture balneari ad uso esclusivo degli ospiti degli alberghi, il quadro diventa più chiaro circa il futuro che attende la riserva. A tal proposito si fa notare che l’hotel “Valle Selas” nelle stagioni scorse ha avuto la concessione di un tratto di spiaggia lungo circa 30 mt, che si aggiunge a quelle già esistenti per il Paradise Beach Hotel e per il ristorante La Pineta, con annesso lido balneare, sito sul lato di Marinella di Selinunte, entrambi ricadenti all’interno della riserva naturale.
Si può concludere che l’ente gestore non riesce a comprendere l’altissimo valore naturalistico dell’area e a operare in modo coerente. Ricordiamo l’eccellente gestione della riserva di Lampedusa in cui convive in perfetta simbiosi il turismo balneare e la valorizzazione dell’area naturale protetta.
Ancora oggi, infatti, nella riserva del Belice:
1. non sono presenti strutture di accoglienza per i visitatori. Le casette di legno per i guardia parco, collocate in alcuni ingressi, sono da anni abbandonate e fatiscenti;
2. non vi sono guide naturalistiche
3. la pulizia e la manutenzione dei sentieri non vengono effettuate, con grave rischio d’incendio nel periodo estivo per la carenza di personale;
4. la rimozione dei rifiuti abbandonati nel territorio della riserva non viene effettuata, se non dopo ripetuti solleciti;
5. si rileva una diffusa presenza di bracconaggio, nelle ore pomeridiane e nei giorni festivi.
6. l’assenza di controlli per moto che attraversano l’area della riserva;
7. si rileva la presenza di materiali che possono favorire il rischio incendi;
Alla fine dell’ampio sono stati prospettati due possibili tempestivi interventi:
-la pulizia della riserva può essere effettuata impiegando volontari per la raccolta dei rifiuti ed in particolar modo, coinvolgendo gli ex detenuti in un progetto di collaborazione ed educazione al lavoro (esperienza già effettuata nella scorsa manifestazione di Spiagge Pulite organizzata dal circolo Crimiso).
– l’Assessore si è impegnato a fare ripristinare le passerelle e le ringhiere di legno che perimetrano le passerelle.
Il circolo Legambiente Crimiso chiede comunque che sia redatto il piano di utilizzazione della riserva da parte dell’Ente Gestore necessario per stabilire Linee guida per la corretta fruizione dell’area protetta nel rispetto dei regolamenti vigenti.
Restiamo in ogni caso contrari ad una balneazione di massa simile a stabilimenti balneari ad uso esclusivo delle strutture ricettive, soprattutto alla luce del nuovo corso del fiume Belice che ha occupato il tratto di spiaggia.
A due mesi di distanza dall’incontro, ancora aspettiamo l’intervento di ripristino delle passerelle unico elemento che permette la fruizione della riserva.
Auspichiamo che le strutture ricettive siano interessati ad offrire ai loro ospiti un soggiorno comprensivo della visita nella riserva orientata “Foce del Fiume Belice e Dune Limitrofe” e non una balneazione sterile da stabilimento balneare.
Circolo Legambiente “Crimiso” di Castelvetrano
AUTORE. Redazione