Un gruppo indipendente di giovani artisti italiani, una band di indie-rock siciliana e un piccolo, coraggioso paese sempre in prima linea per non farsi dimenticare: tre forze che si sono unite dando vita all’eclettico e variopinto progetto artistico “The Dance of the Living Stones”, portando danza e musica in una delle più grandi opere di land-art al mondo allo scopo di raccontare in modo creativo l’immagine del territorio siciliano e un pezzo di storia italiana.

Ne é nato un videoclip di teatro-danza girato al Grande Cretto di Burri, opera che sorge sulle ceneri di quello che era il paese di Gibellina prima che nel 1968 il terremoto del Belice distruggesse tutto. Più che di un videoclip si tratta di una vera e propria opera d’arte totale (Gesamtkunstwerk) che sposa musica, danza, teatro, scultura e land art. Luogo simbolo di un evento drammatico, in questo progetto il Cretto si afferma come emblema di un’eterna rinascita e di liberazione da un passato di sofferenza: da monumento statico, l’opera di Burri si rivela infine teatro dinamico.

La metamorfosi dei corpi danzanti e il parallelismo tra micro e macrocosmo rappresentano il fulcro di questo lavoro, che si propone di valorizzare un’opera troppo poco conosciuta, approfittando del centenario della nascita del suo autore e del completamento e futuro restauro dell’opera stessa.

Ricoperti di argilla crettata, i performers emergono dal Grande Cretto raccontando con la danza il dialogo tra il nuovo (la parte dell’opera più recente, ancora bianca, “fresca”) e il vecchio (la parte più antica, grigia e ormai ricoperta di vegetazione), in un turbinio di movimenti spezzati e contrastanti che giungono infine all’armonia. La coreografia, curata dal duo MÓSS, mira a raccontare un giorno di magia in un “teatro” silenzioso, lontano da tutto e da tutti. The Dance of the Living Stones rianima, anche solo per pochi attimi, questo freddo sudario, per ridargli vita e per celebrare la conclusione di quest’opera di cristallizzazione dello spazio iniziata più di trent’anni fa. Il videoclip e l’evento creato per la comunità di Gibellina Nuova alla chiusura delle riprese sono inoltre serviti a documentare una fase effimera dell’opera di Burri, un momento di passaggio: il Cretto è stato appena concluso, e verrà presto restaurato. Tutto assumerà un colore omogeneo, bianco, nuovo. Il video è testimone anche di questo momento di transizione.

http://www.thedanceofthelivingstones.it/

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