Giovedì scorso (3/10/2013), in serata, sul viadotto Belìce, che collega Menfi con Castelvetrano, si è consumato un segnale forte che afferma a gran voce che siamo in una parte di Sicilia priva di una rete stradale degna di tal nome.
Lontani dagli standard di sicurezza, lungo la SS 115, proprio sul Viadotto Belìce un giunto bullonato si è innalzato facendo si che un gancio si sollevasse dal manto stradale procurando lo scoppio dei pneumatici di alcune autovetture.
Si è sfiorata una tragedia di enormi proporzioni ma non si può stare fermi ad aspettare che succeda qualcosa, non possiamo tranquillizzarci solamente se l’Anas ha inserito una segnalistica verticale che segnala il pericolo. Occorre fare qualcosa per questa importante arteria stradale molto trafficata, occorre che il viadotto Belìce, che da anni non è in condizioni ottimali, venga messo in sicurezza e non solo con la segnalistica verticale.
Negli anni scorsi, il Comune di Menfi unitamente con il Comune di Castelvetrano e anche qualche singolo cittadino, hanno sollevato il caso all’Anas che non ha dato risposte fattive.
Oggi, l’Associazione Politico-Culturale “Big Bang Menfi” invita il Sindaco di Menfi, Arch. Enzo Lotà, la Giunta comunale, il Presidente del Consiglio Dott. Vito Clemente e tutti i consiglieri comunali di Menfi a prendere a cuore questa causa interagendo con le autorità competenti e sollecitando l’Anas ad un’intervento strutturale sul viadotto.
Il Viadotto Belìce per ora è il viadotto della paura, non aspettiamo che diventi il viadotto della morte!
Menfi, 08.10.2013 – I referenti del “Big Bang Menfi”
AUTORE. Comunicato Stampa
Quelle necessarie sono delle opere, che oggi, nel 2013, è impossibile realizzare per semplici motivi.
I costi per affrontare dei lavori di ristrutturazione e messa quindi in sicurezza, oggi, non li può affrontare nessuna impresa. Il primo motivo è quello relativo ai costi troppo elevati dei materiali e della mano d’opera. Se consideriamo le modalità di affidamento con gara d’appalto e i ribassi che ne scaturirebbero, avremmo solo due risultati. PRIMO: opere realizzate con qualità pessima e bisogno urgente nel giro di 18 mesi di rifarli di sana pianta, SECONDO: un’impresa che pur di aggiudicarsi e portare a compimento il lavoro offre un ribasso decente, (rispetto agli altri, ma spropositato comunque), si svena pur di centrare l’obiettivo, ma appena “viri la carta mala pigghiata”, non paga più operai e fornitori, si dichiara fallita e il viadotto quindi rimarrebbe chiuso a tempo indeterminato fin quando l’incedere del tempo lo renda un altro dei tanti monumenti “di merda” nel bel paesaggio della Provincia di Trapani. Ci sarebbe anche una terza possibilità. Aspettare i morti e proclamare così tante giornate di lutto Nazionale che almeno ci danno l’illusione di una fratellanza, amore comune e tanta fede nell’umanità.
Dimenticavo un altro fondamentale problema. Credete davvero che esistano imprese capaci tecnicamente di ricostruire un eventuale nuovo viadotto???… Fantascienza!!!