Stamani alle ore 9:00 i Vigili del Fuoco hanno chiuso al traffico un tratto della via Mannone a causa di una abitazione in pericolo di crollo. Sul posto anche la Polizia Municipale.
La strada è stata interdetta al traffico per tutta la mattinata. Nel primo pomeriggio, dopo la messa in sicurezza dell’area interessata, è stata aperta una corsia ridotta per evitare ulteriori disagi alla circolazione dei mezzi.
Nei prossimi giorni si procederà alla demolizione dello stabile.
E già, passo spesso da questa via e nella attesa per il traffico guardo le tante case chiuse in stato pietose come questa che oggi si definisce pericolante. Quante case sono composti per le vie della città che si presentano pericolante? Io ho smesso di contarli (ma per dirla grossa)ma ce ne sono un migliaio e magari di più. IO avrei una proposta per il comune e per la reputazione del sindaco per questi problemi. Perchè non vede tutte le case che sono in stato pietoso rivolgendo ai proprietari di sollecitare al ripristinamento delle loro abitazioni o di requisirle appropriando nel modo giusto ripristinarle ed affittarle a persone che di CAstelvetrano ne anno di bisogno oppure facilitare la vendita a persone che ne anno di bisogno, cosi nelle casse del comune non ci sono buchi per mancanza di soldi. Penso sia un modo giusto per risolvere alcuni problemi, Castelvetrano e una bellissima città e va resa ancora più bella iniziando anche da questo punto di vista.
Nella Via XXIV Maggio, l’Ex Scuola di Avviamento Professionale, che da piccolo frequentavo, oggi diventato un rudere è il classico simbolo che le Istituzioni Centali non funzionano.
anche in via partanna c’è ne una in pericolo anzi direi pericolante
Per la cronaca,
in questo modo la città è completamente tagliata in due, spero che al più presto metteranno il solito soppalco che non verrà mai più tolto!!!!!
La vedo come Gaspare
Gaspare e Alonzo non hanno idea di cosa sia la proprietà privata. Diventa sterile demagogia parlare a vanvera, occorrerebbe un piano di recupero del centro storico, tanto invocato da tantissimi cittadini, ancora amanti del centro storico.
Basterebbero dei concreti sostegni, anche di concerto con la soprintendenza.
La zona A (dove non si può demolire) è ricca di abitazioni insignificanti, prive del minimo valore architettonico.
Poi, anche dove ci sono vincoli si dovrebbe anche tener conto dell’armonizzazione dei colori con il contesto circostante.
Mi riferisco, per es. alla ristrutturazione dei locali comunali ex ECA.
SI E’ tenuto conto del vincolo della sovrintedenza e non si è potuto demolire, dando corso ad una ristrutturazione importante che supera i complessivi 500 mila euro ma, forse per beffa o per disamore o disinteresse, si e’ SCELTO UN PROSPETTO COLOR RUGGINE.(mi sorprendo che i molltissimi politici, architetti e tanti altri storici ecc. ecc. che orbitano nel centro storico non abbiano fatto nessuna obiezione o considerazione.
Se solo fossimo stati in campagna elettorale l’attenzione sarebbe stata certamente più alta!!!
Come direbbe Di Pietro (ex p.m. e spero per sempre anche ex onorevole) MA il colore RuGgInE CHE C’AZZECCA????
Nel caso dell’Eca se avesse dovuto restaurare un privato non lo avrebbe mai fatto per antieconomicità dell’operazione.
Morale SAREBBE BENE incentivare, se possibile agevolando le demolizioni, magari concedendo(non so se possa farsi nel rispetto delle normative vigenti in materia) un coefficiente di edificabilità maggiore o altre concrete iniziative incentivanti per i privati.
Non si puo’, secondo me, stravolgere l’impianto del centro storico, e dunque non son d’accordo a demolire i vecchi edifici, perche’ al loro posto sorgerebbero delle costruzioni esteticamente inadatte all’ambiente che le circonda.Io ho una abitazione proprio in zona A una fabbrica ch risale dalla documentazione in mio possesso, alla seconda meta’ del settecento, mi farebbe comodo demolire perche’ potrei realizzare almeno due appartamenti e l’investimento sarebbe remunerativo. Per0′ mi rendo conto che per quanto curato nell’aspetto architettonico, il nuovo edificio, altererebbe l’impianto scenografico globale. A questo punto l’unica soluzione sarebbe ristrutturare. Questa ipotesi e’ piu’ costosa rispetto alla eventuale nuova costruzione. Quindi economicamente non piu’ conveniente. Pero’ se per esempio si potesse accedere ad un fondo finalizzato a questo tipo di interventi, al quale potere accedere almeno al 50% della spesa globale, con nteressi zero restituibile in in almeno venti anni, credo che molti proprietari sarebbero disponibili a restaurare i vecchi edifici-Per quanto riguarda il colore ruggine, e’ bellissimo, raffinato e molto adatto alla struttura. Molti edifici antichi per esempio a Roma o Firenze, hanno questo colore pero’ in quel caso meglio si adatta meglio all’ambiente circostante.