«Le indagini vanno avanti», ma la svolta tanto attesa dai familiari delle vittime dell’affaire Ustica di sicuro non c’è. A piazzale Clodio, fonti della procura di Roma, spiegano a ilfattoquotidiano.it che l’ultimo fascicolo penale sulla strage del 27 giugno 1980, che costò la vita ai 77 passeggeri e ai 4 membri dell’equipaggio del volo Itavia, per ora non sarà archiviato.
Si indaga ancora, dunque, anche se, a distanza di 35 anni, le speranze di arrivare alla verità si fanno sempre più flebili.
Tra le vittime di quel terribile incidente, anche cinque persone di Castelvetrano.
Sono sei i procedimenti civili avviati nel frattempo, con i quali i familiari delle vittime, gli eredi del proprietario dell’Itavia, Aldo Davanzali, e i liquidatori della stessa compagnia, hanno ottenuto, o stanno per ottenere, significati risarcimenti contestando ai ministeri della Difesa e dei Trasporti la responsabilità di non aver sorvegliato adeguatamente l’aerovia percorsa dal Dc-9. Una responsabilità certificata dalle conclusioni dell’inchiesta Priore e in particolare dall’analisi del tracciato radar di Ciampino che mostrava l’intrusione di almeno un aereo militare lungo quella stessa rotta.
fonte. ilfattoquotidiano.it
AUTORE. Redazione
La cosa incredibile di questa tragedia (il film “il muro di gomma” può essere utile per i più piccoli che non conoscono il fatto) è che tutti sanno la verità, almeno per sommi capi, ma questa non va trascritta in atti giudiziari. Un paese, l’Italia, dove solo chi non ha le spalle coperte va in galera, altrimenti… fuffa.