La percentuale di minorenni che ha sperimentato cyberbullismo varia tra il 5 e il 20%. È questo il risultato di alcune indagini condotte nei Paesi industrializzati e rese pubbliche dall’Unesco. I minorenni rimasti coinvolti in episodi di cyberbullismo hanno avuto conseguenze psicofisiche che vanno dal mal di testa ai dolori allo stomaco e/o che si manifestano con mancanza di appetito o disturbi del sonno. Ma c’è di più: è stato dimostrato che hanno maggiori probabilità di sviluppare difficoltà relazionali, di sentirsi depressi, soli, ansiosi, di avere scarsa autostima o sperimentare pensieri suicidi.
In Italia l’Unicef è attivo su vari fronti per le tematiche del bullismo e cyberbullismo. Dal un lato opera sulla sensibilizzazione e formazione attraverso progetti e attività diffuse sul territorio, dall’altro dialoga con le istituzioni promuovendo l’adeguamento della normativa italiana agli standard internazionali di riferimento, tale da garantire un’azione pubblica sempre più efficace e rispettosa dei diritti dei minorenni nel nostro Paese.
L’Unicef Italia aderisce ad “Advisory Board” del progetto Safer Internet ed è impegnato nella promozione dell’uso sicuro della rete. “È stato elaborato uno specifico kit didattico per le scuole ‘Non perdiamoci di vista’, attraverso il quale vuole accrescere la consapevolezza dei rischi legati a bullismo e al cyberbullismo con la realizzazione di percorsi educativi che consentano ai ragazzi di sviluppare maggior empatia e spirito di solidarietà”, ha detto Domenica Gaglio, Presidente provinciale Unicef Trapani.
A cura dell’Unicef è stata anche diffusa la guida “Genitori e il fattore protettivo – prevenire il cyberbullismo”, realizzata in collaborazione con lo Studio di psicologia del ciclo di vita “P.I.N.S./Pensare Insieme Sentire”. Tra i suggerimenti consigliati per i genitori ci sono quelli di: non condividere nomi utente o password, non fornire informazioni personali in profili, chat room e altri forum, astenersi dall’inviare foto personali o inappropriate di sé, non rispondere a messaggi minacciosi e informare immediatamente un adulto, spegnere il proprio dispositivo se viene visualizzato un messaggio minaccioso, non cancellare eventuali tracce sui social o nelle chat.