L’Associazione TRENO D.O.C., in collaborazione con il Comune di Castelvetrano, vi invita a partecipare ad un incontro sulla “ridotta” di Castelvetrano, la ferrovia che ha fatto la storia di questa Città e che ha tutte le caratteristiche per rinascere come “ferrovia di Selinunte”, una ferrovia turistica unica al mondo.
In questa occasione alcuni filmati storici, due dei quali assolutamente mai proiettati pubblicamente, mostreranno le caratteristiche di unicità della linea a scartamento ridotto che univa Castelvetrano a Porto Empedocle passando per Selinunte, Menfi, Sciacca, Ribera, e l’attività del deposito locomotive di Castelvetrano, in cui convivevano le locomotive ed i rotabili a scartamento ridotto ed a scartamento ordinario.
Sarà anche l’occasione per fare il punto sulle possibilità che si avvii una fase di rinascita della linea da Castelvetrano a Selinunte e sino alla foce del fiume Belìce …. e oltre! Infatti, se dal 2008 l’Associazione TRENO D.O.C. si è impegnata per questo progetto trovando nella Amministrazione comunale di Castelvetrano una notevole sensibilità sull’obiettivo, in tempi recenti sono intervenute importanti novità a livello nazionale che rendono più favorevole il quadro generale e quindi più concretamente perseguibile la rinascita della ferrovia di Selinunte. Tali novità riguardano più in generale le possibilità di recupero e valorizzazione delle aree ferroviarie storiche.
Sarà presentata la proposta di legge, che è stata presentata alla Camera dei Deputati, per la istituzione delle ferrovie turistiche in Italia.
Inoltre, sarà illustrata l’azione già sviluppata che ha portato al salvataggio dei superstiti rotabili storici a scartamento ridotto presenti al deposito di Castelvetrano ed all’inizio dei lavori di restauro
L’appuntamento è per il 21 maggio, alle ore 16 presso l’Auditorium Ninni Fiore a Castelvetrano, in via Garibaldi.
AUTORE. Redazione
Sognare aiuta a vivere e non costa niente.
Sarebbe molto bello ma impossibile percheolti binari della tratta a scartamento ridotto sono stato tolti
E si solo u n sogno come il museo dei treni mai fatto grazie alle demagogie del sondaco
@ Salvatore :io credo che i binari, così come sono stati tolti, possono essere rimessi.
@ Valenzano
e certo tecnicamente tutto si può fare!
Dopo aver smantellato fisicamente gran parte della linea ferrata, passaggi a livello, regalato a privati caselli, creato infrastrutture dove esistevano i binari ( mi viene in mente, per esempio, i marciapidi di via Cavallaro), etc etc, e tutto questo spendendo soldi.
Adesso dovremmo spendere 100 volte tanto, per ripristinare il tutto?!?
Se tutto venisse fatto con soldi privati, allora ben vengano, oppure da amministratore pubblico direi: portatemi un serio Business plan, e analizziamo costi e benefici.
Certo pure a me piacerebbe rivedere i treni a scartamento ridotto, seppur per un uso turistico, ma sarebbe folle dopo aver distrutto l’esistetene!
Piuttosto perché i politici locali non si impegnano, nelle sedi opportune, a difendere quel che rimane delle ferrovie locali e a spingere per potenziarle, per evitare che fra qualche decennio non si parli con la stessa aria nostalgica della tratta trapani palelrmo via castelvetrano?
@Aldo: guardi, io non so quanto costi ripristinare la linea, ma sono convinto che, se lo si facesse, i benefici per la collettività sarebbero notevoli e prolungati nel tempo. In una parola, incalcolabili. Per come la vedo io, questo è proprio l’investimento pubblico per eccellenza. Sono state le aziende autonome statali, ANAS ed FF.SS. a far crescere il nostro Paese.