Per l’ennesima volta si torna a parlare del Pantano Leone di Campobello di Mazara e anche questa volta nessuna buona notizia. Dopo segnalazione del 28 ottobre, quando dei bracconieri hanno ucciso una cicogna, ancora bracconieri, ancora specie protette abbattute e ancora una volta la totale assenza da parte delle forze dell’ordine, guardie venatorie e/o ambientali.
Nel pomeriggio di mercoledì 12, l’azione dei bracconieri è stata subito segnalata al Corpo Forestale ed all’Arma dei Carabinieri, ma nessuno è intervenuto sul posto, cosi come accade sistematicamente. Anche le guardie venatorie sono state più volte sollecitate ad intensificare l’attività di vigilanza, ma anche in questo caso, nessun intervento.
La signora Leonti, proprietaria del vivaio Tramontana, dichiara: “nonostante le mie segnalazioni, qui si continua a sparare. In genere questi episodi avvengono all’alba e soprattutto al tramonto. Spesso i pallini da caccia raggiungono la nostra abitazione”.
In questo modo il Pantano Leone, Zona di Protezione Speciale (ZPS) e zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, continua ad essere teatro di vili atti di bracconaggio. I signori Enzo Sciabica e Girolamo Palermo volontari dell’associazione “Pro Capo Feto – Federazione Nazionale Pro Natura”: da quando, nella seconda Repubblica, lo Stato risulta completamente assente è normale che accadano di questi episodi.
Il neo presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha nominato Mariella Lo Bello assessore regionale con delega al territorio ed ambiente. Antonino Barbera, responsabile provinciale dell’associazione “Ambiente e/è vita”: scriverò un documento per informare l’assessore Lo Bello sugli episodi accaduti al Pantano Leone, mi auguro che al più presto, possano essere adottati opportuni provvedimenti per la protezione di questa area, appartenente alla rete ecologica “Natura 2000”.
Antonino Barbera
responsabile prov. “Ambiente e/è vita”
Autore delle foto: Antonino Barbera
AUTORE. Antonino Barbera
io la soluzione ce l’avrei……………revoca di tutti i porti d’arma uso caccia e caccia chiusa per 12 mesi l’anno………….un hobbie senza senso
La caccia sarà anche un hobby senza senso, ma il problema è un altro e cioè la mancanza di rispetto delle regole, mancanza di amore nei confronti della natura e soprattutto mancanza di civiltà che caratterizza ogni istante della vita di noi siciliani.
I siciliani siamo da sempre un popolo di cacciatori, cacciatori di come lavorare il meno possibile e di come far fare agli altri quello che potremmo fare noi!