Secondo varie organizzazioni internazionali Joseph Kony è il più malvagio criminale attualmente esistente, al primo posto. Per darvi un’idea, Gheddafi era 26esimo. E non era propriamente un santo.
La sua propaganda afferma di voler costituire uno stato teocratico basato sulla Bibbia e su i 10 comandamenti. Ma ovviamente non è così. Tra i suoi capi d’accusa che hanno un totale di 33, ben 12 sono di crimini contro l’umanità: omicidio, riduzione in schiavitù, schiavismo sessuale. Altri 21 invece appartengono al filone dei crimini di guerra: di nuovo omicidio, maltrattamenti e attacchi intenzionali di civili, saccheggio, induzione allo stupro di bambine, rapimento e sfruttamento di bambini.
Qual è il nostro obiettivo?
Sembrerà strano, ma noi non dobbiamo fare altro che renderlo famoso. Come disse Andreotti tempo addietro, e cito: “Non importa parlarne bene o male, l’importante è che se ne parli”. Se noi contribuiamo a rendere noto quello che fa ai bambini ed ai civili, il mondo intero non potrà non guardare, e fermarsi a pensare, a riflettere. Il movimento di protesta diffuso da Invisible Children ha ultimamente avuto un’enorme impennata, soprattutto grazie ai social network, Twitter e Facebook in primis. Tra le tendenze mondiali degli ultimi giorni su Twitter girano i vari ashtag (#) #stopkony #uganda e #stopkony2012. E cco che rispunta nuovamente forse il più grande potenziale della rete, la condivisione.
Vedete l’immagine?
Ce ne sono a migliaia di ragazzi come lui. 30000 (trentamila) per l’esattezza. E sono più di 26 anni che Kony continua ad arruolare bambini e ragazzi nel suo esercito, e a rapire le bambine per trasformale in schiave sessuali. Credo non debba aggiungere altro. Un’immagine vale più di mille parole. Ma credetemi, la foto che vedete è una delle meno crude, riguardo a ciò che fanno a quei poveri bambini.
www.kony2012.com
AUTORE. Redazione
MA bisogna andare anche a monte del problema. Fermare tutti quei cargo che portano armi sottobanco in Africa e negli altri paesi prima, e fermare per sempre il business delle PMC poi. Per anni “affaristi” hanno fatto girare armi dall’ex Unione Sovietica prima, e dai Balcani poi, paesi che in tempi diversi erano diventati mercatini della guerra a cielo aperto. Quando i dittatori ed i signori della guerra fanno comodo, nessuno si lamenta. Difatti i nostri soldati insieme ad americani ed inglesi in Afghanistan, combattono contro le armi lasciate dall’URSS nel dopo invasione, ma anche girate a quel tempo dagli Stati Uniti, usando il disarmo dell’OLP per mandare un arsenale a disposizione dei mujaeddin. Lo stesso si chiudono entrambi gli occhi quando in Uganda, in Liberia, in Congo, gli Ak-47, i FAL ed i G3A1 delle fazioni servono a non disturbare la rapina di petrolio, diamanti e metalli preziosi. Come si sopporta il regime birmano perchè al momento è l’unico che garantisce un’approvvigionamento di droga costante e continuativo dal triangolo.
Partiamo dalla base, in Africa mitragliatrici pesanti e lanciarazzi non ci arrivano a nuoto. E secondo, non paghiamo le PMC per andar a fare pulizia.