E’ arrivata la stagione estiva e con essa tante novità. Non possiamo non segnalarvene una in particolare che riguarda la nostra Triscina di Selinunte.
La strada provinciale Castelvetrano/Triscina sembra essere diventata un luogo di attrazione: all’altezza del semaforo, da ormai qualche settimana, una prostituta (con tanto di ombrellino nero para sole) sembra aver trovato il punto giusto per addescare molti clienti dai turisti ai compaesani.
Qualunque sia l’opinione che ognuno di noi può avere nei confronti della prostituzione, crediamo che l’esercizio di quest’ultima in una strada intensamente trafficata, anche da molti ragazzi e bambini, non sia molto gradevole. Ricordiamo che la strada in questione è l’unica che congiunge Castelvetrano con uno dei più bei litorali della Sicilia occidentale. Vogliamo presentare così la nostra Triscina ai turisti? Penso di no ed è per questo che sarebbe il caso di prendere dei provvidenti.
Purtroppo però la prostituzione non è reato; sono reati invece lo sfruttamento, il favoreggiamento e l’induzione alla prostituzione. Sono i Sindaci che hanno, eventualmente, la facoltà di emettere ordinanze apposite per contrastare la prostituzione, ma le uniche sanzioni che possono prevedere sono sanzioni amministrative (quindi non penali). Il Sindaco, nella sua veste di Ufficiale di Governo, può emanare direttive in materia di ordine e sicurezza pubblica.
Se la prostituzione in Città diventa un fenomeno troppo esteso e con determinate ripercussioni sulla vita cittadina, il Sindaco può vietare l’esercizio della prostituzione per strada e può anche prevedere di punire i clienti con sanzioni amministrative. Ad Olbia, per esempio, c’è un’ordinanza che non solo vieta la prostituzione, ma vieta anche di andarla a cercare: se scoprono una persona mentre sta contrattando una prestazione con una prostituta, gli fanno 500 € di sanzione.
La Città di Castelvetrano ha aderito all’Associazione Avviso Pubblico (con atto Deliberativo della Giunta Municipale n. 638 del 06/12/2006) che denuncia e combatte lo sfruttamento della prostituzione. Potrebbe essere emanata allora un’ordinanza ad hoc non solo nel rispetto del decoro pubblico, ma sopratutto nel rispetto delle donne.
fonte. www.facebook.com/notes/gruppo-castelvetrano
Gruppo Castelvetrano17/06/2011
AUTORE. Gruppo Castelvetrano
Ci si interessa alla prostituzione solo quando interferisce con il decoro. Tutti contro quella povera sventurata. Mi pare, che qualche tempo fa in centro città esistesse un locale a luci rosse. Quella cos’era imprenditoria?
Parlate del decoro dei nostri compaesani clienti, oltre che dell’ombrellino.
mi dispiace per la triscina quando ero piccola,era un piascere di passegiare ,e andare a prendere un gellatto,non che piu niente!!!!!!!!!!!
Percorrendo quotidianamente tale tratto di strada ho potuto osservare il triste fenomeno che ormai si presenta in quasi tutte le strade Provinciali. Il mio primo pensiero non è andato al moralistico principio per il quale dovremmo salvaguardare il “decoro”dei nostri litorali! Non ci si scandalizza tanto per i cumuli di immondizia che disturbano l’Ambiente, la Salute dei cittadini e la bellezza dei nostri luoghi! Il mio Pensiero è andato alla necessità, opportunità di porgere una mano a chi “deve “ricorrere al più antico mestiere del mondo! Mi sento offesa come Donna, come Persona ogni qualvolta, a fronte di ogni forma di disagio sociale, constato l’assenza nel nostro territorio di Associazioni Umanitarie,di Servizi Sociali che tali problemi dovrebbero prevenire e affrontare. Queste giovani donne dovrebbero essere “tolte ” dalle strade per offrire loro una opportunità di vita migliore, comunque un’alternativa, mi auguro pertanto che piuttosto si attivino degli interventi fattivi, rispettosi non soltanto del “decoro pubblico”, ma piuttosto dei diritti civili e umani. Ciò che mi scandalizza invece è che nell’artcolo sul giornale non si faccia alcun riferimento al deplorevole comprtamento dei potenziali “clienti” che personalmente considero soggetti “malati” da “attenzionare”. Probabilmente tali “favoreggiatori” sono da trovarsi tra quanti, pubblicamente difendono il valore della Famiglia e delle dignità delle Donne!! Allora che si attivino anche servizi di Polizia e di Vigili Urbani, pronti a sanzionare tali soggetti, come previsto dalla legge!
@ Lucia Titone
La multa al cliente, forse può far regredire la prostituzione in strada, ma dubito che possa avere degli effetti su quella che avviene nel chiuso degli appartamenti o delle ville.
Ci si scandalizza per gli “adescamenti” ad ingenui ed imberbi cittadini castelvetranesi travolti dall’”indecorosa” visione di una sfortunata ragazza, possibilmente attratta dai miraggi di una disgustosa cricca di uomini che le avevano promesso una vita migliore per trascinarla poi sulla strada e lucrare sui compensi pattuiti. Molte storie di giovani migranti finiscono così, altre, per chi ha osato ribellarsi, finiscono sul marmo di un obitorio, senza nome né possibilità di restituire i corpi alle famiglie di origine. Ci si indigna per una prostituta che attenta all’onestà dei castelvetranesi che magari, lasciate a casa le moglie, corrono per usufruire dell’”indecente “servizio e non ci si indigna per i cadaveri che il mare restituisce sui nostri litorali, per la tratta di esseri umani, per le nuove schiavitù, per le connivenze mafiose, per le raccomandazioni che attraversano tutto il tessuto cittadino, per lo scempio di un borgo marinaro, per le case abusive, per il lavoro nero. Ma il decoro ipocrita innanzi tutto, la doppia morale, i bambini non devono vedere quelle più sfortunate di noi, poi magari si lasciano da soli davanti alla tv dove passano volgarità ed oscenità. Smettiamola di dare lezioni sul decoro ,sui marciapiedi di questa città camminano ben altre cose a viso aperto senza lo schermo di alcun “ ombrellino”.
Maria Antonietta Garofalo
Rifondazione Comunista.
…”Qualunque sia l’opinione che ognuno di noi può avere nei confronti della prostituzione,”…
per poi dire subito dopo….”Purtroppo però la prostituzione non è reato”…..
mah….
quante donne sfortunate nel corso dei secoli!Certamente e’ dalla notte dei tempi che i servizi sociali non funzionano altrimenti non ci sarebbe quello che si dice il piu’ vecchio mestiere del mondo:infatti e’ un mestiere e tante donne lo scelgono
e non certemente perche’ non hanno altre possibilita.
Certo e’ che se ci fossero state le associazioni umanitarie non ci sarebbero tutti questi “ammalati” che approfittano (cattivoni)di queste mammolette in modo deplorevole, pertanto sarebbe opportuno chiamare i vigili, la polizia e se occorresse l’esercito per multare e possibilmente imprigionare questi utilizzatori finali.Mi dispiace constare che alcuni interventi oltre ad essere assurdi,mprecipitano nel paradosso.Le postazioni delle prostitute sono in tutte le parti del mondo, si potrebbe assegnare a queste lavoratrici un luogo discreto dove potere esercitare la loro attivita’punto.Smettetela di considerarle delle vittime, se volessero,potrebbero sempre occuparsi di lavori domestici. Da anni e’ difficile trovare cemeriere e badanti, le rumene che hanno scelto di lavorare, vivono piu’ che dignitosamente, non si trova una domestica ad ore, dunque la prostituzione e’ una scelta, tutte queste considerazioni sulle opportunita da dare, e sulla dignita’ della persona,fanno ridere gli agnelli.La prostituta fa la prostituta perche’ VUOLE e vuole perche’ nasce con questa vocazione.
Può essere che il tutto rientra in un determinato progetto di accoglienza turistica in considerazione dell’avvicinarsi della stagione estiva…ormai qui è legittimo tutto…
Rosanna la tua visione leggendoti sapora di medioevale. Sicuramente c’è chi la sceglie per professione ma è innegabile che molte giovani ragazze subiscono una vera e propria tratta con botte e forzatamente drogate con il fine di addomesticarle al volere dei vari padroni papponi che le sfruttano senza pietà. Parlare di “vocazione” alla prostituzione indistintamente mi sembra sottolineare più un tuo giudizio verso queste donne che una chiara visione d’insieme della questione. Io ritornerei alle case chiuse senza tanta ipocrisia perbenista dove chi ha la vocazione del mestiere lo può esercitare in maniera sicura e controllata.
In quanto autori dell’articolo ci permettiamo di rispondere a coloro che continuano ad insistere sul fatto del decoro pubblico, citando le ultime parole dell’articolo: <>. E’ così difficile comprendere che quest’articolo non vuole essere altro che una provocazione per tutti? Dalle Forze dell’Ordine, all’Amministrazione Comunale, al semplice cittadino. Questo articolo è stato concepito allo scopo di spronare tutti a vedere con gli occhi della realtà i problemi che ci circondano. Sicuramente, in questo caso, il problema principale non è il decoro pubblico, ma il possibile sfruttamento di questa donna da parte di qualcuno, nonché di tutti coloro che ne “acquistano le prestazioni”. Non pensiate sia utile parlarne e fare in modo che qualche organo di competenza prenda gli opportuni provvedimenti? E smettiamola per una santa volta di generalizzare ogni problema. Triscina, Castelvetrano ma più in generale tutta l’Italia hanno dei grossi problemi, ma non per questo dobbiamo dimenticarci di quelli che possono apparire più piccoli. Qua c’è di mezzo una donna, un essere umano che, se vittima di sfruttamento, va aiutata!
@ Giuseppe Ingoglia
auspicare la riapertura delle case chiuse è “ipocrisia perbenista” esattamente come lo è quella di coloro che si preoccupano del “decoro” piuttosto che dei diritti umani violati, delle violenze e dello sfruttamento che spesso ruotano intorno al fenomeno della prostituzione. Inorridisco, invece, nel leggere chi sostiene che puttane si nasce.
Mi spieghi perche’ e’ ipocrita avere un posto tutelato e medicamente tutelato dove le donne che scelgono di far questo mestiere possano farlo senza sfruttamenti e abusi di sorta?
@ Giuseppe
Quartieri protetti o case chiuse non servono a risolvere il problema della prostituzione, ma solo a nasconderla alla vista. In questo senso parlavo di ipocrisia perbenista.
Occorrerebbe invece porre in essere strategie di intervento miranti a sostenere le donne che vogliono sottrarsi alla schiavitù, e raggiungere le prostitute per offrire loro informazione e assistenza sanitaria e legale.
A proposito delle case chiuse bisogna ricordare che nell’Italia ante legge Merlin, le donne non avevano la possibilità di rifiutare i clienti e venivano sottoposte a violente ispezioni mediche.
Ma non si nasconde un bel niente perche’ chi vuole andare sa dove trovarle. E’ come un sexy shop sai dov’e’ e cosa vende e se vuoi entri se no tiri dritto. Invece che ambulanti le ragazze che per scelta vogliono professare il mestiere, avranno una sede dove offrire un servizio controllato e sicuro sia a loro beneficio che per quello dei clienti.
La prostituzione (quella per scelta) non e’ un problema ma, per alcune e (non dimentichiamoci) per alcuni, un lavoro. La pornografia per te e’ un problema? E poi la legge MERLIN…mi parli di storia antica pre 1958 piu’ di mezzo secolo fa ma dai…oggigiorno ma quali clienti forzati ma quali violente ispezioni mediche immagini? Per lavoro sono stato in Olanda e il collega del titolare dell’azienda con cui si lavorava mi diceva che le ragazze sono tutte controllate, protette, visitate, indipendenti e pagano pure le tasse…se c’e’ qualcosa da risolvere e’ lo sfruttamento delle ragazze da parte di organizzazioni malavitose e le case chiuse le vedo come una soluzione a questo si vero problema.
Siamo pieni di taboo e poi sutta sutta…
“Occorrerebbe invece porre in essere strategie di intervento miranti a sostenere le donne che vogliono sottrarsi alla schiavitù, e raggiungere le prostitute per offrire loro informazione e assistenza sanitaria e legale.”
sono daccordo con te…
non ci credo:ma nessuno va a selinunte prendendo da via errante vecchia?nel rettilineo dove c’è una struttura d’accoglienza per extracomunitari ci sono addirittura le postazioni delle prostitute,anche li con sedie ed ombrelli!e spesso percorro quella strada,incrociando pattuglie di servizio che guarda caso non vedono nulla…trovo quindi scandaloso polemizzare su una prostituta ad un semaforo quando in un posto dove si dovrebbero agevolare gli immigrati se ne trovano minimo 3-4 agevolando lo sfruttamento…e vi assicuro che il fenomeno è in crescita,ci vedo sempre più gente!ps oltre alle prostitute quel rettilineo ospita chili di spazzatura buttata in mezzo alla strada…
Gaetano ha ragione…ma li più che prendersela con le pattuglie di servizio andrebbe nella maniera “adeguata” redarguita la soc. coop che gestisce questo centro e che percepisce cospicue somme giornaliere per ogni ospite che ivi alloggia…magari sforzarsi di dare meglio una controllatina…in questo modo è come se al posto di favorire l’ospitalità si favorisse la prostituzione…ditemi che differenza fa…
“C’e’ chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa ne’ l’uno ne’ l’altro
lei lo faceva per passione”.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=154378&sez=LEALTRE
la professione piú antica della terra
non possiamo eliminarla
solo si puó controllarla
sempre che sia buona volonta da parte delle autoritá
“Dal 1958, anno della famigerata Legge Merlin, c’è una forma di ipocrisia di stato che è sotto gli occhi di tutti ma di cui stranamente tutti evitano di parlare, pur se conclamata. Basta girare per le strade di una qualsiasi metropoli, di sera ma sempre più spesso anche di giorno, ed in certe zone è facile notare un pullulare di manichini viventi che pubblicizzano la loro merce, facendo a gara a chi la espone in maniera più plateale”.
leggi l’articolo: http://www.byoblu.com/post/2011/07/22/Le-case-chiuse-ipocrisia-di-stato.aspx