Il reddito di cittadinanza, si sa, è uno strumento di sostegno economico voluto dall’attuale Governo e che ha consentito a migliaia di disoccupati di potere avere un reddito mensile. Una manna dal cielo per molti che non trovavano un lavoro e che avevano un reddito familiare di poco conto. Ma, come spesso accade, una cosa buona ha anche i suoi effetti collaterali. E, nel caso specifico, a denunciarlo pubblicamente su Facebook è stata l’amministratrice di una struttura turistica di Triscina di Selinunte che per giorni ha cercato – invano – di assumere dipendenti stagionali.

«Mi servivano addetti ai piani – spiega – e quando ho contattato coloro che mi avevano lasciato il curriculum mi hanno risposto: no, grazie, percepiamo il reddito di cittadinanza». Un’amara risposta per l’amministratrice della struttura che, per garantirsi il servizio, ha dovuto ricorrere al servizio in appalto, «con un costo, evidentemente, superiore» spiega. A trovare difficoltà nel reclutare personale pare siano anche altre strutture turistiche del territorio.

Meglio, dunque, lavorare, seppur stagionale, oppure godersi l’estate sotto l’ombrellone e percepire tutto l’anno il reddito di cittadinanza? E, alla luce di tutto ciò, quanto valgono ancora le parole di Papa Francesco che ha detto: «Il lavoro conferisce la dignità all’uomo non il denaro»?

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