Ha sulla coscienza la vita di quattro persone, ma se l’è cavata con una pena di appena due anni e senza fare un solo giorno di carcere.

Si chiude nel peggiore dei modi la triste storia della famiglia Quinci, interamente distrutta per colpa di un giovane che il 15 gennaio dello scorso anno sfrecciava con la sua Bmw per le stradine di Campobello di Mazara a 120 chilometri all’ora.

Nell’impatto con una Fiat 600, sulla quale viaggiava la famiglia Quinci che stava rientrando a casa, morirono i piccoli Martina e Vito, di 12 e 10 anni e la madre Lidia Mangiaracina di 37 anni. L’unico a sopravvivere all’incidente fu il capofamiglia, Baldassare Quinci, 43 anni, maresciallo dell’ aeronautica che ebbe appena il tempo di guarire dalle ferite riportate in quel terribile scontro. Al dolore si aggiunse la rabbia quando venne persino accusato di concorso di colpa. E così sei mesi dopo la tragedia decise di farla finita impiccandosi ad una trave.

foto. ANSA / FRANCO LANNINO
articolo. corriere.it

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