Tragico incidente aereo in Etiopia: un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines è precipitato dopo il decollo da Addis Abeba mentre era diretto a Nairobi: nessun superstite tra i 157 a bordo (149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio).
Tra le vittime ci sono anche 8 italiani. Nella lista passeggeri figura l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.
Palermitano, 66 anni, laureato in Paletnologia e specializzato in archeologia orientale, Sebastiano Tusa, dal 1993 era nell’amministrazione regionale siciliana dei beni culturali ricoprendo vari incarichi dirigenziali. Nel 2004 ha creato, e ne è stato Soprintendente, la prima Soprintendenza del Mare d’Italia. Dirige scavi e ricerche archeologiche terrestri e sottomarine in Sicilia, Libia, Tunisia e Giappone.
Sebastiano Tusa è il figlio del noto archeologo Vincenzo Tusa, ritenuto a buon diritto «padre» della moderna archeologia siciliana, insignito della cittadinanza onoraria del Comune di Castelvetrano. Da Sovrintendente per la Sicilia Occidentale, infatti, Vincenzo Tusa ha realizzato il Parco Archeologico di SELINUNTE e reso accessibile ai visitatori le ristrutturate Cave di Cusa.
Si trovavano inoltre sul Boeing tre volontari, due uomini e una donna, appartenenti a una onlus di Bergamo. La loro identità non è stata ancora ufficializzata in quanto le famiglie non sarebbero ancora informate. Lo schianto è avvenuto vicino alla località di Bishoftud, ad una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope, alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo da Addis Abeba.
Il pilota aveva avuto l’autorizzazione a rientrare dopo avere segnalato dei problemi dopo il decollo, ha reso noto il ceo della Ethiopian Airlines Tewolde Gebremariam. L’aereo, un Boeing 737-8 MAX, era un velivolo nuovo, consegnato alla compagnia aerea a metà novembre. “I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema – ha sottolineato -. Era un aereo nuovo di zecca”. Il Boeing 737 precipitato in Etiopia è del tipo “800MAX”, lo stesso dell’aereo dell’indonesiana Lion Air che cadde il 29 ottobre scorso nel Mare di Java pochi minuti dopo il decollo causando la morte delle 189 persone a bordo.
Il ceo di Ethiopian Airlines sul luogo del disastro aereo.
Immagine pubblicata dall’account ufficiale della compagnia
fonte. ANSA
AUTORE. Redazione