IL TEMPIO “C”
Il principale tempio dell’acropoli costruito intorno alla metà del sec. VI a.C. è un monumentale perittero (dimensioni del gradino superiore/stilobate: 23.63/63.77 m) di 6/17 colonne. Col doppio colonnato della fronte e con la grande scalinata d’accesso il tempio è chiaramente orientato a Est verso l’area di culto. La spaziosa peristasis racchiude la cella la cui forma allungata ricorda l’antico megaron. Il pronao si apre in un grande portale, i cui due battenti principali potevano essere manovrati in tre elementi ciascuno, testimoni le tracce di binari circolari conservate sulla soglia. Al centro del vano principale, del naos, si trovava una mensa per sacrifici ed ex voto, mentre l’immagine di culto era nascosta nel vano di fondo, nell’oscuro adyton.

Tempio CDalla grande differenza degli interassi della fronte (mediamente 4.40 m) e dei lati (mediamente 3.86 m) nonché dalla variabilità delle dimensioni delle colonne (diametri tra 1.72 e 2.02 m) stesse si evidenzia la arcaicità del tempio.
Il cambio nell’assetto costruttivo, che risulta particolarmente dal confronto delle colonne monolitiche del lato Sud con le altre composte da singoli rocchi, illustra i progressi tecnologici che si fecero coll’avanzare dell’opera.

La disposizione della trabeazione è contrassegnata del ritmo stretto tra triglifi e metope che portò nel cornicione a dei mutuli di dimensioni differenti sopra i triglifi e sopra le metope.
La facciata orientale si distingueva particolarmente dei famosi rilievi figurati delle metope (ora conservate nel Museo di Palermo), mentre il timpano frontonale portava al centro il bassorilievo in terracotta di una gigantesca testa di Gorgone. I frontoni erano contornati delle ricche sequenze di rivestimenti fittili policromi che ornavano anche i bordi del tetto sui lati lunghi formando un ricco incoronamento di tutto il fastoso alzato. La particolare conformazione dell’angolo “a tetto cinese” rimane per ora un unicum nell’architettura greca.
La ricca policromia che deve aver ravvivato tutta l’architettura del tempio è ora quasi sparita; ad eccezione di poche tracce sulle metope, i pochi resti di stucco sono la testimonianza di un rifacimento più tardo.

(fonte. Assessorato Beni Culturali)