La visita parte da Castelvetrano. Prima di entrare in città si consiglia una visita alla
antica chiesa della Trinità di Delia, raggiungibile dalla via Mazara, seguendo le
indicazioni per il lago Delia.
La chiesa in stile arabo-normanno, costruita dai Normanni nella prima metà del XII° secolo d.C. presenta uno schema bizantino con una pianta centrale a croce greca.
Restaurata dai Saporito alla fine dell’Ottocento, sotto la direzione dell’architetto Patricolo, ne divenne il mausoleo di famiglia.
Nella Sicilia occidentale analoga alla Trinità di Delia è la chiesa, dello stesso periodo, di San Nicolò Regale a Mazara del Vallo.
La visita prosegue nel centro storico di Castelvetrano, dove domina sull’intero abitato il palazzo Ducale che si affaccia sulle piazze Umberto I e Carlo Aragona Tagliavia.
Nella piazza Don Carlo Aragona Tagliavia si affaccia sulla piazza la cinquecentesca chiesa Madre con il portale rinascimentale riccamente decorato da particolari intagli e il rosone di stile medievale. L’interno è a pianta basilicale, le navate sono divise da
colonne, la copertura è a capriate in legno.
Il presbiterio a pianta quadrata, decorato in età barocca, contiene il quadro di SS Maria Assunta, santa a cui è intitolata la Madrice, opera realizzata nel 1619 da Orazio Ferraro. L’abside sinistra, denominata cappella della Madonna del Giglio, decorata da affreschi della scuola dei Ferraro, contiene la statua in marmo della Madonna del Giglio, opera della bottega dei Gagini. Nell’abside destra si trova la cappella dell SS.
Crocifisso in cui trova posto un crocifisso ligneo.
Nella navata di sinistra si segnala la cappella dedicata a Maria Maddalena decorata a fine Cinquecento dallo stuccatore Tommaso Ferraro, con stucchi ed affreschi raffiguranti le storie della santa alternati a motivi a grottesche, di notevole fattura. Gli stucchi che decorano l’arco trionfale e l’arco del coro sono invece attribuiti a Gaspare Serpotta, più volte collaboratore di Orazio Ferraro.
Di fronte la chiesa si erge il Palazzo Ducale, dimora dei Signori di Castelvetrano;
l’edificio sorge sui resti di un antico castello del sec. XIII ed ha subito nei secoli seguenti diversi interventi di ristrutturazione ed ampliamento. Il complesso con cortile interno comprende in parte l’attuale Municipio e la Collegiata di San Pietro (una chiesa al primo piano del Palazzo ducale). All’interno del Palazzo sono stati recentemente rinvenuti i resti di un castello medievale identificati con ciò che rimane del Castello di Bellumvider costruito dall’Imperatore Federico II di Svevia, edificio già incluso nella lista dei Castra exempta, la lista dei castelli demaniali, fatta redigere dall’Imperatore nel 1239.
Secondo l’ipotesi degli studiosi: “il castello federiciano in origine aveva forma quadrilatera con cortile interno e otto torri ottagonali delle quali quattro angolari e quattro mediane, analogamente ai castelli federiciani di Catania, Maniace ed Andria”.
Attualmente i resti visibili del castello federiciano sono una torre angolare, una torre mediana e parti di muratura negli attuali magazzini.
La Collegiata di San Pietro ubicata al primo piano del palazzo Pignatelli è stata edificata nel 1653, originariamente era accessibile attraverso uno scalone dalla piazza Carlo Aragona Tagliavia, rimosso nell’800. La chiesa a navata unica è decorata all’interno con stucchi di Gaspare Serpotta.
Dall’altro lato della piazza si affaccia il Teatro Selinus, edificio neoclassico, realizzato tra la fine dell’800 e primi anni del ‘900, presenta un ampio pronao di ingresso in stile
neoclassico, a quattro colonne doriche.
Andando verso sud nella via Garibaldi di fronte la chiesa ed il convento di Sant’Agostino troviamo il Museo Civico, che ospita la statua dell’Efebo di Selinunte (prima metà del V sec. a.c.) ed una collezione di altri oggetti di età selinuntina e preistorica. All’interno è esposta anche la statua in alabastro raffigurante la Vergine col Bambino, della bottega di Francesco Laurana (XV sec. d.c).
A sud della città attraverso la via Orsini raggiungiamo la piazza Regina Margherita dove prospettano le chiese di San Giovanni Battista, patrono della città e San Domenico. La chiesa di San Giovanni Battista, a pianta basilicale con cupola e lanternino, viene rifatta nel sec. XIX attraverso interventi di ampliamento e ristrutturazione della chiesa rinascimentale, di cui resta la facciata principale.
All’interno la chiesa è a tre navate divise da colonne binate, nell’abside troviamo la statua di San Giovanni, patrono della città, realizzata nel 1521 dallo scultore palermitano Antonello Gagini, le volte sono state affrescate alla fine del secolo XIX dai pittori Ciresi e La Barbera.
La chiesa di san Domenico, di origine medievale, è stata ampliata e modificata nel ‘500 dai Tagliavia per adibirla a mausoleo di famiglia, la facciata di disegno rinascimentale è rimasta incompleta. All’interno l’edificio è a navata unica con cappelle laterali, il presbiterio e la cappella del coro sono decorate con stucchi e affreschi di stile manieristico opera di Antonio Ferraro da Giuliana (XVI sec. d.c).
La chiesa di San Domenico di Castelvetrano è la più alta espressione del manierismo siciliano