Circa 180 mila euro, in somma urgenza, per liberare il tempio “C” di Selinunte dal ponteggio che ne offusca la bellezza da dieci anni. Tutto dovrebbe risolversi in un paio di mesi.
L’annuncio arriva dall’assessore regionale per i Beni culturali e l’Identità siciliana, Sebastiano Missineo.
“Una volta acquisita la perizia – dice Missineo – preparata dai tecnici del parco archeologico di Selinunte, siamo intervenuti per individuare le risorse necessarie. E’ stata fondamentale la collaborazione con la Protezione civile regionale che ha messo a disposizione i fondi. Dopo dieci anni riusciremo a smontare il ponteggio e a restaurare i due capitelli dell’ala nord del tempio, il 13esimo e il 14esimo che, versano in uno stato di preoccupante degrado dopo l’intervento degli anni ’70″.
L’ultimo restauro al tempio ‘C’ di Selinunte risale al 1926 ma tra la fine degli anni ’70 e i primi anni Ottanta, quando ai capitelli furono applicate barre di ferro e acciaio per tenere insieme le colonne.
“La preoccupazione maggiore – spiega il direttore del parco di Selinunte, Caterina Greco – riguardava proprio questi due capitelli perchè le barre in ferro, dilatandosi, avevano provocato la rottura delle parti in pietra e causato il degrado della struttura”.
L’intervento più corposo, con due progetti già presentati dal parco archeologico di Selinunte, potrà essere effettuato attraverso i fondi del Po-Fesr. “Per un restauro complessivo – conclude Missineo – servono quasi 3 milioni di euro e speriamo di riuscire nel più breve tempo possibile a recuperare i fondi per riportare i templi ‘C’ ed ‘E’ al loro antico splendore”.
Antonella Folgheretti
per blogsicilia.it