A breve, potrebbe arrivare anche a Castelvetrano, la tassa di soggiorno per i turisti. Scelta già applicata in diversi comuni italiani. La paventata applicazione della tassa sui turisti preoccupa gli operatori locali. Tutto ha origine dall’accordo con il vettore Ryanair.
Come si ricorderà,il comune di Castelvetrano ha aderito all’accordo “salva aeroporto” che prevede un finanziamento da parte dei comuni di quella che fu la provincia di Trapani. Ammonta a 160 mila euro l’impegno di spesa che il comune dovrà sborsare , per l’accordo firmato tra le parti con la super visione del prefetto Leopoldo Falco e del presidente della Camera di Commercio di Trapani, Giuseppe Pace.
Il comune di Castelvetrano quindi, ha firmato l’impegno finanziario insieme ad altre città del territorio trapanese.L’accordo risale allo scorso mese di gennaio. Ryanair e Camera di Commercio di Trapani ,hanno siglato il contratto di collaborazione.Un accordo triennale, per complessivi 7 milioni di euro. La compagnia low-cost irlandese, che ha di fatto valorizzato lo scalo di Birgi,rimarrà operativa sul “Vincenzo Florio” in virtù del contratto firmato.Fin qui le ragioni della scelta che ha consentito la permanenza a Birgi di numerose rotte nazionali ed europee. Nella fase di valutazione dei costi. Molti sindaci hanno parlato di applicare la tassa di soggiorno turistica per coprire i costi di Birgi.La notizia fa il giro degli albergatori e cominiciano i “mal di pancia”. Si parla di 2 euro al giorno a persona registrata negli alberghi.
Peppe Gandolfo, della neo associazione degli albergatori di Selinunte e Triscina, mette le mani avanti.”Far aumentare i costi al turista in questo momento è una scelta di grande responsabilità per chi decide di applicare la Tassa di Soggiorno. I disservizi nel territorio sono sotto gli occhi di tutti. E poi, si tenga conto che esistono contratti già chiusi con gli operatori con prezzi già bloccati. Questo ulteriore costo non può gravare sugli albergatori”.
La preoccupazione degli imprenditori sta nell’accordo con i francesi. Ne arriveranno quest’anno a Selinunte, oltre 200 mila.Il prezzo stabilito nei contratti, non prevedeva la tassa di Soggiorno. Se il comune applicherà il balzello ci sarà da pagare questa ingente somma, peraltro non accettata dai tour operator. La questione apre una sequela di commenti. C’è chi vuole la tassa, per dare più disponibilità al comune di migliorare i servizi e chi è contrario.
L’ingegnere Anna Maria Marchese, esperta di consulting turistico sul web, lancia una campagna contro la tassa. Può anche non piacere ma tempi di spending review i sindaci devono far bene i conti. Sulla vicenda risponde vice sindaco,Marco Campagna. «L’amministrazione comunale- afferma – ha firmato l’accordo su Birgi, dimostrando senso di responsabilità e appartenenza territoriale. Capisco le preoccupazioni degli operatori, ma ancora non è stato deciso nulla. Con il sindaco Errante abbiamo condiviso un piano d’incontri sul punto, prima con le forze politiche di maggioranza e poi ,con le associazioni di categoria. Cercheremo di condividere con le parti interessate, ogni decisione in merito».
Intanto i turisti stanno per arrivare…
AUTORE. Filippo Siragusa
gia le strutture hanno problemmi seri di sopravivenza ci manca pure questa
In tutto il mondo, ovunque si vada, capitali e non, paghiamo la tassa di soggiorno…..a Roma da un minimo di 1€ ad un massimo di 3€
A Milano da 2€ a 5€…….a Torino da 1,30€ a 5€….. Le province si uniformano ai capoluoghi.
Ogni qualvolta si provvede ad una prenotazione su internet ad esempio, viene chiaramente detto che il costo non è comprensivo di tassa di soggiorno che andrà corrisposta in loco.
Ora dico io……siamo differenti da ogni altra realtà per cultura, tradizioni, bellezze architettoniche, problemi atavici irrisolti……riusciamo almeno ad adeguarci agli altri per arguzia o davvero dobbiamo continuare a farci sfruttare dal mondo intero!?!
Le città di cui sopra hanno dovuto pur iniziare da qualche parte, ci sarà pur stato il momento dal quale hanno iniziato a farla pagare, perché noi non dovremmo?!?
I servizi non sono adeguati, ok!!
Avete capito che non ci sono soldi benché paghiamo l’ira di Dio di tasse!?!
Anziché fare sempre i “Signor no” trovate una soluzione intermedia, la virtù sta nel mezzo, non è una sfida tra amministratori ed ammistrati!!
Ecchecca…..volo!!
*amministrati
Futile, inutile, improduttivo errore tecnico macroscopico.
Chi ha comprato pacchetti vacanza l’ha già fatto da più di un anno…Adesso chi glielo dice che devono pagare la tassa?….Posta in questo modo non è una tassa…ma appare più come una tangente!!!…Andava “imposta” per la stagione 2015 casomai…
ma finiamola…. se aumentano le tasse ai cittadini, nessuno parla, se aumentiamo di qualche euro il costo di soggiorno per i turisti (2 euro al giorno) parliamo di grande responsabilità?
La tassa di soggiorno si paga ovunque, da 1 a 4 €, dipende da quante stelle ha la struttura al giorno. Chi deve fare una vacanza certo non ci rinuncia per un maggior costo di 2 euro al giorno!!!!
Gli operatori pensino bene alla qualità dei servizi e dell’offerta turistica!!!
in un momento di crisi come questo l’aumento di qualsiasi tassazione è inopportuno, tenendo anche conto del fatto che il territorio offre poco in termini di accoglienza e offerta (eccetto l’iniziativa di pochi coraggiosi privati). Forse è più opportuno favorire l’affluenza attraverso una migliore offerta delle bellezze del territorio belicino, castelvetranese e selinuntino.
non sono contrario alla tassa di soggiorno in sé. Ha ragione chi ricorda che si paga dappertutto. Ma dappertutto la tassa è devoluta ai servizi comunali. Non ad una compagnia aerea privata come da noi. Perché questo è quel che, di fato, accade. E non so nemmeno se sia ammissibile. Di certo c’è che da Selinunte si arriva quasi prima da Punta Raisi, ove fanno scalo molti più aerei, di molte più compagnie aeree, e da dove non hanno mai chiesto una lira. Selinunte non è Trapani. La prima è una meta turistica di livello mondiale, ancorché poco valorizzata, la seconda un posto che viene visitato solo perché ci fanno scalo voli Ryanair, come Girona o Brema. Ecco perché hanno strepitato tanto per mantenere i voli a spese della (ex) provincia.
Con Matteo Messina Denaro in città crediamo davvero che il nostro problema sia la tassa di soggiorno?