Si conclude la seconda edizione di BAM 2019 – Biennale Arcipelago Mediterraneo per la direzione artistica di Andrea Cusumano, sostenuta dal Comune di Palermo, Assessorato alle CulturE, col Patrocinio dell’Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria,

Domenica 8 dicembre, dalle ore 16 alle ore 17 (ingresso libero) al tramonto, in una zona del Parco archeologico adiacente alle mura orientali che diviene per la prima volta luogo di performance artistica mutuando una vocazione naturale, nel paesaggio architettonico e monumentale, si svolgerà SUONI SENZA CONFINE– Haus der Kulturen der Welt ovvero La notte in cui cadde il muro.  Si tratta di un’opera inedita, fortemente voluta a Selinunte dal direttore del Parco Archeologico, l’Arch. Bernardo Agrò, in occasione del trentennale della caduta del muro di Berlino.

Una performance sensoriale site specific su più dimensioni con pubblico itinerante per 50 performer tra cui artisti siciliani, tedeschi, belgi e greci, attori, suonatori, danzatori, pittori, in una osmosi fra pubblico e performer, fra suoni, azioni e colori dell’opera drammaturgica e l’ambiente di natura, storia e arte in cui si svolge.

È un progetto di Curva minore – associazione per la musica contemporanea di Palermo, ideazione e drammaturgia di Lelio Giannetto, su musiche di J.S. Bach eseguita da Sicilian Improvisers Orchestra, Curva minore performing ensemble, Officina Teatro LMC. Tra i solisti il contrabbassista Peter Jacquemyn già in contatto con i musicisti di Berlino Est, la danzatrice Sofia Kakouri e la violinista tedesca Gunda Gottschalk, ma saranno coinvolti anche artisti siciliani come il virtuoso violoncellista di Menfi Mauro Cottone che riprenderà il gesto del grande violoncellista Mitislav Rostropovic la notte in cui cadde il Muro, i pittori Igor Scalisi Palminteri, Linda Randazzo, Toni Costagliola e, ancora da Menfi, Alice Sanzillo e Paola Giattini.

 

Il pubblico, lasciati i mezzi al parcheggio presso l’ingresso del Parco archeologico, sarà accompagnato dai trenini elettrici fino all’Acropoli dove avrà inizio la performance in cui tutti i performer, dapprima bendati, svolgeranno delle sequenze con movimenti scenici che condurranno a un’esperienza sonica unica: a tratti evocando contesti coreutici del dramma antico, a tratti ponendoci in una dimensione di scambio emozionale tra Arte e Natura. Si sviluppa, quindi, un scambio emozionale, una sorta di teatro del suono in cui il pubblico, avvicinandosi ai performer, potrà percepire testi, suoni, colori, gesti che agiscono prevalentemente sulla sfera emozionale, in perfetto connubio con la specificità del contesto naturalistico e storico di quel particolare percorso del Parco archeologico a tutt’oggi non ancora fruito.

Scopriremo quindi, per la prima volta, un nuovo tratto dell’area della fascia muraria non ancora inserita nei percorsi ufficiali e che in questa circostanza costituirà cornice naturale alla speciale performance, evocando, anche metaforicamente, l’abbattimento di ogni confine.

 

 

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