Successo di pubblico per “Fango” al Parco archeologico di Selinunte. Sulle rovine dei templi dedicati ai Dioscuri, con il tempio C a fare da quinta naturale, è andato in scena lo spettacolo diretto da Giacomo Bonagiuso e Martina Calandra. Il testo di Gabriello Montemagno, è un vero e proprio schiaffo, privo di retorica, al pensiero mafioso. Un dramma in quadri duro, pesante, a tratti commovente, portato in scena con grande coraggio e determinazione da interpreti giovanissimi.

Lo spettacolo racconta le vicende di don Fango, esponente di Cosa Nostra, violento organizzatore di traffici illeciti, intrattenitore di  rapporti con politici corrotti e collusi col potere della criminalità  organizzata ed egli stesso eletto in Parlamento. Attorno a lui ruotano i membri della sua famiglia, i figli Michele e Rita, il marito di  costei, Tony, e la schiera di scagnozzi e collaboratori, tra cui figura  anche un parlamentare corrotto.

«Abbiamo voluto rifare “Fango”, dopo tanti anni, per continuare a dire cose scomode in una terra scomoda – racconta Giacomo Bonagiuso a CastelvetranoSelinunte.it – e abbiamo voluto rifarlo con i ragazzi più giovani del nostro laboratorio “Kepos Performing Theater” perché, un po’ immodestamente, le tantissime persone accorse potessero vedere e toccare una certa differenza. Che è la differenza del lavoro serio e continuo, che facciamo da tanti anni e che ci è sempre costato isolamento, odio e veleno addosso. Ma noi proseguiamo da più di trent’anni, nonostante i tanti, troppi parlatori di frodo di cui proprio “Fango” traccia abbondanti ritratti di connivenza e contiguità, aggiunge Bonagiuso. Potremmo dire cose mielose, ma questa terra ha bisogno di scossoni e non di inutile bambagia. Ha bisogno di teatro potente e di ragazzi potenti come quelli che ieri sera, dall’alto dei loro 9/14 anni, hanno fatto balzare dalle sedie tutti in interminabili applausi che mi hanno commosso».

“Fango” ha aperto la nuova stagione di spettacoli del Parco archeologico di Selinunte. «Questi ragazzi, tanto giovani quanto bravi e coraggiosi, ci danno nuova speranza, ci ricordano che non tutta la nostra città e la nostra terra è coperta di fango – commenta Felice Crescente, direttore del Parco – perché fino a che ci saranno ragazzi così possiamo guardare al nostro futuro con ottimismo».

In scena si sono esibitiAurora Caraccioli, Giorgia Cardinale, Cloe Corleo, Greta Corleo, Salvatore D’Angelo, Sharon Ferrari, Marilisa Nastasi, Gaia Romano, Flavio Saladino, Giulia Satta, Sveva Savalle, Aurora Silistria Milazzo, Flavia Vaiana e con Nelly Di Rosa e Marisol Curseri. Regia: Giacomo Bonagiuso e Martina Calandra. Audio e Luci: Primafila Service. Make up: TED – Formazione Professionale, sede di Castelvetrano. Fotografie di scena: Giacomo Moceri.

 

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