Il tempo che passa accresce la sofferenza invece di diminuirla e alla verità su quello che è accaduto, una verità illuminata da diverse sentenze della magistratura, manca ancora, come sappiamo, il tassello fondamentale. Capire ‘chi ha sparato’ come avete detto pochi giorni fa. Qual era la nazionalità dell’aereo che ha compiuto quell’atto di guerra in tempo di pace che ha spezzato 81 vite e cambiato irreversibilmente il vostro destino”.

Sono queste le parole con cui il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha accolto a Palazzo d’Accursio i famigliari delle vittime della strage di Ustica, nel XXXVII anniversario. In quel maledetto aereo viaggiavano anche 5 castelvetranesi, Francesca Lupo, Giovanna Lupo e 3 bambini, figli di quest’ultima.

La strage di Ustica fu un disastro aereo, avvenuto nella sera di venerdì 27 giugno 1980, quando un aereo di linea Douglas DC-9-15 della compagnia aerea italiana Itavia, decollato dall’Aeroporto di Bologna e diretto all’Aeroporto di Palermo, si squarciò in volo all’improvviso e cadde nel braccio di mare compreso tra le isole tirreniche di Ustica e Ponza, chiamata posizione Condor. Nell’evento persero la vita tutti gli 81 occupanti dell’aereo.

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di vicinanza alle famiglie delle vittime.

Alla domanda di giustizia le Istituzioni hanno il dovere di dare risposta, percorrendo fino in fondo la strada della verità e facendo onore alla professionalità e alla dedizione di uomini dello Stato che sono riusciti ad aprire questo cammino superando ostacoli e difficoltà

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