Come era prevedibile, la casta non ha intenzione di accettare tagli ai propri benefici senza dare battaglia. Ecco perchè in poche ore è rimbalzata tra le due Camere la protesta contro il provvedimento del governo che da gennaio dimezza i compensi dei parlamentari.

Il progetto è di allinearli alla media europea, circa 5000€ mensili, al netto delle diarie. In Italia la media è di oltre 11 mila euro a testa.

Dopo la decurtazione dei vitalizi, insomma, si profila una nuova stangata che fa imbizzarrire molti. Nelle scorse ore parlamentari come Dini e la Mussolini sono arrivati a dire che la retribuzione dei parlamentari italiani è già sotto la media Ue e che ulteriori riduzioni sarebbero “un’istigazione al suicidio”. Più prosaicamente, si invoca l’autonomia del Parlamento, a dire dei diretti interessati lesa dai tagli previsti da Monti.

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