Un folto pubblico, attento e silenzioso, ha accolto con un lunghissimo e calorosissimo applauso la prima in Sicilia Occidentale dello spettacolo Pina Volante, scritto e diretto da Giacomo Bonagiuso, che con questa replica chiude un’estate di successi e di riconoscimenti in Sicilia, insieme alla sua Compagnia.
Commozione e pubblico in piedi, quindi, alla fine quando sono anche giunti sul palcoscenico i complimenti della Dott.ssa Giglio, Direttore del Parco Archeologico di Segesta e di Nicasio Anzelmo, direttore artistico Delle Dionisiache.

Giusy Barraco, in scena ad interpretare se stessa in alcune battute con le due protagoniste, Martina Calandra e Giordana Firenze, ha infine danzato con Giorgio Zichittella sulle note di “Imparerò a volare”, meraviglioso brano di Roberto Vecchioni, inciso anche dal grande Francesco Guccini.

Occhi lucidi tra il pubblico per la sobrietà con cui è stata scritta e messa in scena la storia, senza alcuna sponda pietistica o peggio paternalistica. Un teatro vero, a tratti ruvido, a tratti irriverente e parodico, in cui vita e sogno si sono perfettamente combinati grazie anche alle atmosfere sonore e musicali coraggiosamente create dal maestro Maurizio Curcio e dalla sensazionale voce di Valentina Migliore.
Uno spettacolo coraggioso che dopo le due anteprime a Palazzolo Acreide e Segesta ora si prefigge di giungere nelle maggiori Città della nostra provincia e della Sicilia, per portare il suo messaggio di rispetto e amore per la vita specialmente ai giovani.
“Non abbiamo scritto e diretto Pina Volante per farne una riserva indiana. Decisamente no. Vogliamo che questo testo, che ci è costato molte notti insonni, possa arrivare nell’area della cosiddetta normalità. È lì che bisogna sfatare l’identificazione di una donna, di una vita, con una carrozzella” – dice Giacomo Bonagiuso.

“Ê stato un lavoro di sintonia e sinergia – dicono Martina Calandra e Giordana Firenze. Un lavoro acquisito in sala prove grazie anche alla nostra grande amicizia e complicità”.
“Ho realizzato un sogno – esulta Giusy Barraco – un sogno che non coincide con esibirmi o farmi vedere, ma che coincide con il racconto della mia storia. Se essa potrà essere utile a molti, io ne sarò felice”.

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