Ricordate le parole di Paolo Borsellino: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.”
Adesso scordatevi le parole di chi ha dato la vita per combattere la mafia perchè i tempi sono cambiati: “Non bisogna parlare di mafia perché si rischia di dargli soltanto troppa importanza”. Lo ha detto il neo sindaco di Trapani, Vito Damiano (generale dei carabinieri in pensione), intervenendo nel pomeriggio a un incontro con gli alunni e i genitori della scuola media “Simone Catalano”.
Damiano aggiunge nel suo intervento, “i progetti dove si parla sempre e solo male della mafia, in realtà danno importanza ai mafiosi”.
Secondo il sindaco di Trapani invece “puntare su progetti improntati che riguardano lo sviluppo sociale”. Damiano ha apprezzato, ad esempio, due progetti della scuola: uno sull’educazione alimentare e l’altro sull’integrazione tra gli alunni. “Questi – ha detto – sono i tipi di progetti che io sosterrò in qualità di sindaco“.
Alcune Reazioni
“La mafia non esiste”
Erasmo Garuccio sindaco di Trapani, aprile 1985“La mafia esiste perché ci sono i professionisti dell’antimafia”.
Girolamo Fazio sindaco di Trapani tra il 2002 e il 2012“Non bisogna parlare di mafia perché si rischia di dargli soltanto troppa importanza”.
Vito Damiano neo primo cittadinoBuongiorno, benvenuti a Trapani. La “continuità” è servita a proposito di mafia e antimafia.
Garuccio fece quell’affermazione dinanzi ai corpi straziati delle vittime della strage di Pizzolungo (ma lo aveva detto anche due anni prima quando a Valderice la mafia ammazzò il pm Gian Giacomo Ciaccio Montalto.
Fazio uscì con quell’affermazione nei giorni della polemica per la mancata concessione della cittadinanza onoraria a quel prefetto, Fulvio Sodano, che aveva respinto l’assalto delle mafie ai beni confiscati. Damiano questa dichiarazione l’ha fatta nel giorno in cui e nelle stesse ore in cui in Tribunale un ex deputato del Pci, Ino Vizzini, teste nel processo per il delitto del sociologo e giornalista Mauro Rostagno, raccontava l’attualità trapanese riferendosi anche al passato, “qui Cosa nostra si è legalizzata”.
Ovviamente il neo sindaco Damiano, generale dei carabinieri in pensione, ha parlato senza nulla sapere di quello che accadeva nell’aula di giustizia, quindi la sua è una dichiarazione fuori da quel contesto, non era certo una risposta a Vizzini, però suona strano che un alto ufficiale come lui, uomo per un periodo dei servizi segreti, gli sfugga che in questi anni è stato proprio il non parlare di mafia, negandone prima l’esistenza, e poi in anni recenti dichiarandone una sconfitta inesistente, ad avere permesso a Cosa nostra di infiltrarsi bene nel tessuto sociale e politico.
Rino Giacalone per malitalia.it
AUTORE. RedazioneConsideriamo queste dichiarazioni di una gravità assoluta, non solo perchè provengono dal Primo Cittadino che dovrebbe essere esempio di indefessa lotta contro la Mafia in una Città che, per Mafia, ha visto scorrere il sangue di grandi Uomini, ma anche perchè tale affermazione è stata rilasciata in una Scuola, dove i giovani dovrebbero essere educati ad una Cultura di Legalità, mentre invece sembrano promuovere la Cultura dell’omertà.
Non possiamo inoltre ignorare come siffatta affermazione provenga da un “uomo dello Stato”, ex Generale dell’ arma dei Carabinieri. A tale merito, avevamo già fatto notare la singolarità dell’occasione che ha visto lo stesso Generale tenuto a “battesimo” politico dal Sen. Antonio D’Alì che , allo stato attuale, ha in corso un rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. E la stessa persona è stata indicata dal neosindaco come assessore designato della sua Giunta. Noi non possiamo che affermare con forza tutto il nostro impegno affinchè Trapani non ripiombi in un passato oscuro, caratterizzato dall’ignavia e dal disconoscimento di quella che è una vera e propria piaga sociale.
Alla luce di queste considerazioni, Sinistra Ecologia e Libertà condanna fermamente e strenuamente, come già in passato per analoghe affermazioni, tutti quegli atteggiamenti non atti ad osteggiare il fenomeno mafioso che dilaga nella nostra Terra e che tendono a cancellare la memoria di coloro che, come Falcone, Borsellino, Rostagno, Montalto, hanno dato la Vita per la Società e per garantire, a Noi Cittadini, un futuro di Legalità
Massimo Candela
segretario provinciale di SeL ha dichiarato
Quando mi invitano a parlare contro la mafia provo il bisogno di raccontare il mio vissuto, le intimidazioni subite per evitare di essere confuso con coloro che predicano bene ma che razzolano male, come il sindaco Caravà che non perdeva occasione per strombazzare ai quattro venti il suo credo antimafioso. Ora mi sembra che il Sindaco di Trapani riapra una triste pagina della città quando un suo predecessore negò addirittura che la mafia esistesse. Non volendo colmarsi di ridicolo, come successe al sindaco Garuccio, si limita a dire che è meglio non parlarne, invitando i giovani a rinunciare a conoscere e a prendere coscienza dei problemi che attanagliano la società in cui vivono, mettendo la testa sotto la sabbia come lo struzzo. Forse il sindaco Damiano non vuole creare imbarazzo a qualcuno? Oggi a Trapani, come nel resto della Sicilia, non si può essere uomini e cittadini se non si prende in modo inequivocabile posizione contro la mafia, per poi procedere sulla strada della legalità e della cittadinanza.