Estorsione, sfruttamento della prostituzione, ma anche spaccio di droga e un caso di usura sono i reati per i quali, ieri, in Tribunale, il pm Francesca Rago ha invocato condanna di sette imputati del processo scaturito da un’operazione della polizia di Castelvetrano che il 24 aprile 2008 consentì di scompaginare le fila di un’organizzazione che avrebbe imposto ai titolari di bar e altri locali di installare videogiochi e slot machine da loro forniti.

In due locali alcune cameriere (due romene, tre italiane e una slovacca) sarebbero state fatte prostituire.

Secondo l’accusa, per ogni prestazione sessuale i clienti pagavano 50 euro, ma soltanto dieci andavano alla ragazza. Al vertice dell’organizzazione sarebbero stati Nicolo’ Salvo, di 47 anni, per il quale il pm ha chiesto la condanna a 8 anni e 10 mesi di carcere, e Vito Circello, di 56 anni, per il quale sono stati chiesti 7 anni e 10 mesi.

Il pm Rago ha, inoltre, chiesto sei anni e otto mesi per Angelo Sciortino, di 38 anni, Giampaolo Grigoli, di 44, e Tonino Tedesco, di 38, 5 anni e 10 mesi Paola Patrizia Catalogna, di 38, che si sarebbe occupata di reclutare le ragazze da far prostituire, e infine tre anni e mezzo per Giovanni Leone, di 59. Quest’ultimo e’ accusato di usura.

L’indagine fu avviata a seguito della denuncia per un danneggiamento subito dal titolare di un bar al quale l’organizzazione imponeva l’utilizzo delle sue slot machine.

AUTORE.   Marsala.it