La commissione Territorio e Ambiente dell’Ars ha detto “no” ad ogni ipotesi di sanatoria sulle coste siciliane. «Abbiamo concluso l’esame del ddl che recepisce il testo unico in materia di edilizia – ha detto il presidente della commissione Mariella Maggio (Pd) – un esame complesso durato circa due anni».
Fra gli emendamenti esaminati ieri dalla commissione, anche quello presentato dal deputato trapanese Girolamo Fazio (gruppo Misto) che prevedeva la sanatoria per le costruzioni realizzate entro i 150 metri dalla battigia: un emendamento – che aveva provocato la presa di posizione di forze politiche e associazioni ambientaliste – bocciato con sei voti contrari, quattro favorevoli e tre astenuti.
«Fino all’ultimo qualcuno, non potendo far passare la sanatoria, ha tentato di far saltare i lavori della commissione – prosegue Maggio – ma grazie in particolare alla posizione ferma del PD e del Movimento 5 Stelle, i lavori sono andati avanti».
Un altro emendamento che proponeva norme in materia di sanatoria edilizia, che era stato presentato dai parlamentari regionali del PD Valeria Sudano e Paolo Ruggirello, è stato ritirato ieri dagli stessi proponenti all’inizio della seduta, come annunciato nei giorni scorsi.
Durante i lavori della commissione anche l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce ha ribadito la contrarietà del governo regionale ad emendamenti in materia di sanatoria. Adesso il ddl – approvato ieri ad unanimità dalla commissione – dovrà passare all’esame dell’aula, dove gli emendamenti potranno essere riproposti.
fonte. La Sicilia
AUTORE. Redazione
Non conosco specificatamente gli atti, però se come pare, sia stato presentato un emendamento che si limita ad inserire una generica sanatoria non passerà mai ! Occorre,invece, che si propongano speciali Piani di risanamento e recupero per ogni singola zona ove esistono abitazioni non sanate. Il Piano speciale dovrebbe distinguere abitazioni che non recano pregiudizi paesaggistici, da penalizzare con multe, dalle abitazioni che recano pregiudizi da abbattere. Con le risorse delle multe i Comuni potranno finanziare le demolizioni e le urbanizzazioni.
Mi pare una soluzione sensata e sostanzialmente accettabile, ma i nostri politici non sempre hanno capacità razionali. No per principio a risanamenti del territorio che per altri quarant’anni sarà violato dall’abusivismo.
Negli anni 1970 a Triscina tutti costruivano con l’approvalo del sindaco di Castelvetrano e nessuno ha ottenuto un’annullamemento di construzione o un avviso dal sindaco che non si puo’ costruire a 150 metri dal mare.Oggi appaiano con una legge che nessuno allora conosceva,per me e’ chiaro che la colpa e’del sindaco per non avere bloccato le costruzione e il comune di Castelvetrano e’ risponsabile di tutto.