Nella parte occidentale dell’Isola si rischia di non raccogliere le olive perché ai costi fortemente aumentati della molitura si somma l’incertezza del prezzo che non è ancora definito ma stante alle prime indicazioni, è decisamente basso. A tutto ciò si aggiunge il fatto che il piccolo vantaggio competitivo della Sicilia dovuto all’anticipo della produzione rispetto al resto d’Italia, in questo modo viene eroso e quindi il mercato si unifica anche deprezzando il prodotto regionale di altissima qualità.

È l’allarme di Coldiretti Sicilia che sottolinea come nelle province di Agrigento, Trapani e Palermo la situazione sta diventando insostenibile e per questo è stato richiesto un incontro urgente ai Prefetti delle tre città.

Sulla produzione olivicola che nell’Isola riguarda oltre 160.000 ettari si gioca il futuro economico di intere aeree – sottolinea ancora Coldiretti Sicilia – . La produzione olearia di eccellenza che riguarda anche le Dop raggiunge l’Europa e quindi la crisi investe non solo il settore agricolo ma tutto l’indotto.

Questo – rileva ancora Coldiretti Sicilia – rende la situazione preoccupante e ciò si va ad aggiungere alla difficoltà del reperimento della manodopera. Ai Prefetti – conclude l’organizzazione agricola – saranno illustrati anche gli interventi richiesti che riguardano prima di tutto la definizione del prezzo di vendita in modo da evitare speculazioni.

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