Di per sé il mondo del trading online è caratterizzato da una certa componente di incertezza: infatti, se i titoli non avessero un prezzo volatile, con ogni probabilità le negoziazioni perderebbero parte del loro fascino adrenalinico. Detto questo, esistono situazioni e condizioni piuttosto particolari, in cui il livello di imprevedibilità si alza in maniera prepotente, generando effetti davvero clamorosi.
È il caso, ad esempio, del cosiddetto “effetto Rally”, che si verifica nel momento in cui un qualsiasi asset viva una crescita tale da cancellare le perdite precedenti. Un andamento da montagne russe dunque, che, in certi casi, può avere ripercussioni sull’attività di centinaia, se non addirittura di migliaia di investitori. È il caso del cosiddetto “short squeeze”, una dinamica che esplode proprio a seguito di picchi di valore imprevisti relativi a uno o più asset. Per capire come funziona lo Short Squeeze può essere utile visitare il portale Tradingonline.com, dove trovare approfondimenti dettagliati che spiegano quando e in che modo si può presentare questa particolare condizione.
Senso del trading e volatilità
Lo scopo del trading (al di là del fatto che lo si pratichi online o meno) consiste nell’aumentare il proprio capitale di partenza attraverso la compravendita dei vari beni disponibili all’interno dei mercati, anche noti col nome di asset. Questo risultato è possibile perché, come già anticipato nel capoverso precedente, in Borsa i valori sono tendenzialmente volatili: questo vuol dire che il prezzo di un determinato asset può sia scendere che salire, a seconda del verificarsi di tutta una lunga serie di input e/o di condizioni.
Questi fattori possono essere sia interni che esterni al mercato: possono riguardare l’economia così come possono riguardare la politica e, in certi casi, persino la cronaca. Un investitore professionista deve essere in grado di interpretare il presente in cui vive: deve sapere cogliere gli input e le condizioni di cui sopra, in maniera tale da riuscire a comprare un asset nel momento in cui il suo valore è inferiore alla media. Una volta portata a termine questa operazione, potrà rivendere lo stesso asset nel momento in cui il suo prezzo sarà salito, generando così un guadagno.
Che cosa è lo short squeeze
Lo short squeeze è una condizione figlia di crescite improvvise all’interno del mercato. Può infatti capitare che un determinato asset diventi protagonista di una crescita tanto netta quanto imprevedibile. In certi casi il titolo sale in maniera talmente brusca da costringere tutti coloro che avevano scommesso sul suo deprezzamento ad attuare un comportamento apparentemente paradossale: comprare il titolo in questione, in maniera tale da limitare le perdite.
Questa condizione è nota col nome di short squeeze: la “tempesta perfetta” del mondo degli affari, che sfrutta le posizioni al ribasso di un titolo, anche note col nome di posizioni “short”. Lo short squeeze infatti finisce con lo sfruttare le posizioni al ribasso su un determinato asset e ingabbia i trader costringendoli a comprare le azioni in cui non credevano: così facendo questi trader contribuiscono all’aumento del prezzo dell’asset in questione, generando una dinamica capace di autoalimentarsi.
Presupposti di base
Perché si verifichi uno short squeeze servono determinate condizioni economiche di partenza. Una di queste è la presenza di varie posizioni di vendita allo scoperto su un particolare asset: una condizione che, tendenzialmente, avviene attorno alle stocks.
Questo genere di posizione viene generalmente tenuto da grandi fondi di investimento come gli hedge funds, che tendono ad esporsi in maniera considerevole. Dopodiché è necessario che si verifichi il cosiddetto “innesco”: l’asset in questione deve infatti diventare protagonista di acquisti molto importanti, che riescano a muovere il suo valore verso l’alto.
AUTORE. Claudia Bianco