La questione dei rifiuti pericolosi abbandonati, si fa sempre più delicata. Oltre agli evidenti e continui abbandoni di materiale diverso, come l’amianto o derivati della plastica, sta nascendo in città una sorta di “cordata” fatta di comitati, associazioni e blogger che, con particolare urgenza chiedono che venga affrontato il problema delle discariche abusive e degli abbandoni di amianto e sfabricidi di ignota natura nel territorio castelvetranese.
La questione, in queste ore, viene rilanciata sul web dal comitato Belvedere, dal Movimento dei Forconi di Castelvetrano e da alcuni blogger come Egidio Morici e Flavio Leone.
In questi giorni di festa i soliti “ignoti” si sono dati un bel da fare. In diversi cassonetti è stato trovato di tutto.In particolare, lastre d’eternit che rimangono le piu pericolose. In questa fase, viene segnalata, per l’ennesima volta l’urgenza di intervenire con maggiori controlli. Ma alcune aree rimangono da tempo in attesa di essere bonificate.
In particolare la zona del Belvedere-Fontanelle. Un ‘area più grande di un campo di calcio e dove sono stati ritrovati, anche ne sottosuolo, diversi tipi di rifiuti, tra cui il cemento-amianto.
E’ un continuo rincorrersi –afferma il vice sindaco, Marco Campagna – Un pò come il film di Totò, tra guardie e ladri. In questo caso , con incivili cittadini che sporcano. Nel 2013 sono state denunciate diverse persone ed elevate decine di contravvenzioni. Ma il territorio è troppo ampio i Vigili non possono essere dappertutto.
Insomma, i controllo ci sono, ma non bastano contro gli “abbandonatori” abituali di rifiuti. Il comune si è dotato anche di telecamere.
AUTORE. Filippo SiragusaOccorre- aggiunge Campagna una maturazione culturale di tutti. Capisco che smaltire costa, ma inquinare costa molto di più alla comunità e la nostra salute. C’è in funzione l’Ecosportello lo si contatti ,almeno per avere informazioni sui costi”
Inoltre, conclude il vice sindaco – Vorrei tranquillizzare gli abitanti del quartiere Belvedere: non siamo nella “Terra dei Fuochi”.In quell’area sono stati fatti tanti controlli. Non ci sono parametri da emergenza ambientale. Vi sono diversi rifiuti tra cui molti sfabricidi della lavorazione del marmo. Non c’e dubbio che occorre bonificare l’area e per questo, stiamo cercando di trovare i fondi necessari, tramite la comunità europea e la Regione Siciliana.
E’ una battaglia contro i mulini a vento , non servono i verbali non si potranno mai beccare tutti , e ne basta uno per fare di una zona una discarica abusiva dove altri si sentiranno incoraggiati a seguire il cattivo esempio , servirebbe un esercito presente su tutto il territorio , il che è impossibile .Si devono creare punti di raccolta dove tutti possono accedere ,anche con i calcinacci e l’amianto , dove una quota viene pagata da chi porta e il resto dalla comunità, ci costerà sempre meno dal poi ripulire il tutto a prezzo pieno e sempre a spese NOSTRE , NON CONSIDERANDO CHE EVITEREMMO L’AVVELENAMENTO DEL TERRITORIO . Invito gli istituti a collaborare a un progetto collettivo ove i ragazzi potranno collaborare per ripulire sotto forma di volontariato e ricompensati con punti di credito, dobbiamo incominciare da i ragazzi a dare una corretta educazione civica , solo cosi un giorno sarà la norma avere una corretta mentalità civile .