Selinunte non sarà più la patria della posidonia spiaggiata e marcita. L’annosa questione ambientale che tanto ha fatto discutere negli anni passati i residenti di Marinella, gli ambientalisti, politici e istituzioni almeno secondo quanto dichiarato dal sindaco, Felice Errante avrebbe i giorni contati . In arrivo una nuova macchina che dovrebbe risolvere il problema della posidonia in accumulo nel porto e lungo il litorale dello “scaro”. Ovviamente si tratta di gestire le quantità eccessive di foglie e che il mare, da solo non riesce a riportare al largo.Questo nuovo sistema che è collegato al più ampio progetto Medicot, finanziato dalla comunità europea e consentirà di riciclare la posidonia essiccata e marcita generando “compost” ,materiale organico molto utilizzato in agricoltura. In altri termini, le cosiddette “alghe” di Selinunte dall’odore nauseabondo,diventeranno materiale fertilizzante per agricoltura, consentendo al comune di risparmiare decine e decine di migliaia di Euro e addirittura, con la concreta possibilità di ricavare proventi dalla vendita.
Secondo quanto affermato dal sindaco Felice Errante la nuova struttura entrerà in funzione entro l’estate 2015. Dovrebbe cosi, concludersi il disagio derivato dalla posidonia, per tanti turisti e residenti che, nel periodo estivo, erano costretti a passeggiare a due passi di vere e proprie dune di materiale in decomposizione. Questo penoso scenario è finito tante volte anche in diverse guide turistiche internazionali.Maggiori dettagli sul funzionamento del sistema di riciclo della posidonia saranno dati dal comune al momento dell’installazione. In ogni caso è opportuno ricordare che la posidonia è anche un bene per la costa e non va del tutto rimossa.
di Filippo Siragusa
per GdS
AUTORE. Filippo Siragusa
E’ interessante vedere come si può nascondere un disastro ambientale ribaltando la situazione e far divenire vantaggioso un problema .
E’ stato più volte dimostrato che il proliferare di queste benedette alghe ,viene causato dall’ inquinamento diretto nelle acque marine , la mancanza di ossigeno e la presenza di veleni ecc. ecc… e non sarà un caso che a pochi metri ci siano dei sgorganti e fatiscenti depuratori che non dovrebbero neppure essere li , a meno di 300 metri .
Ora dobbiamo magari ringraziare questa manna dal cielo che potrebbe divenire fonte di guadagno .
Personalmente parlando da profano , non credo che l’ impatto con l’ ambiente agricolo sarà redditizio.
L’ alto titolo salino e le molteplici parti inquinati da essi assorbiti, non credo che ingrassino le nostre terre , ma sicuramente di quelli che li dovranno trattare .