Pyka e Leone contro le trivellazioni 1Sabato 9 aprile alle 18 a Marinella di Selinunte, nella galleria d’arte Pensiero Contemporaneo (di fronte all’ingresso del Parco Archeologico), s’inaugura la nuova installazione di Ute Pyka e Umberto Leone, intitolata “I mandorli della Signora Varvaro”.

La coppia di artisti che ha fondato la propria ricerca sul rapporto uomo-natura, si è concentrata sulle ‘biografie’ degli alberi da cui nascono le loro sculture. ‘Biografie’ che si intrecciano con la storia delle persone e del territorio in cui l’albero è vissuto. E “I mandorli della Signora Varvaro” raccontano la storia attualissima di una natura costretta a soccombere, in nome di un malinteso senso del progresso.

«Una storia attualissima – dicono Pyka e Leone – . Un monito, visto che proprio a causa delle prime trivellazioni in cerca di petrolio che si svolsero in Sicilia negli anni Cinquanta, i mandorli della Signora Varvaro non ci sono più. Lo scarico dei reflui che si dispersero nelle campagne intorno alle antiche rovine di Selinunte, fece morire la metà degli alberi».
Ed è dai tronchi di alcuni di questi alberi recuperati dai due artisti, che sono nate le loro nuove sculture.

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“I mandorli della Signora Varvaro” di Ute Pyka e Umberto Leone hanno ispirato l’omonimo racconto di Carola Susani, che con la voce recitante di Emma Dante, fa da ‘colonna sonora’ all’installazione.

Per l’inaugurazione che vuole essere anche un’occasione per sostenere le ragioni del SI al referendum abrogativo del 17 aprile contro le trivellazioni, in programma i racconti “Ammare” di e con Salvo Piparo, percussioni di Francesco Cusumano.

Leggende e storie di mare, un insieme di ricordi proposti con l’antica tecnica del cunto.
«Il mare – dice Piparo – come una pagina di poesia, capace di inghiottire il tempo e di raccontare il passato con la forza taurina di un gigantesco animale sfuriato, ora calmo ora in tempesta; il mare speranza per chi parte e certezza per chi arriva. Un passato che appartiene ai giovani che vivono l’isola come una madre che li cresce e li diverte, un mare che insegna a percepire la forza della natura e l’incredibile potenziale economico che sostiene un popolo intero».

Patrocinio del Comune di Castelvetrano. Partecipano la Rete Museale Belicina e il Circolo Legambiente Crimiso di Castelvetrano.

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