Al parco di Selinunte non si fanno mancare niente. Adesso anche il brivido dell’avventura. I latini avrebbero scritto “cave canem”. I latini appunto. I greci avrebbero scritto altro e probabilmente vedendo come e’ tenuta L’area archeologica faranno dei turbolenti giri nelle loro tombe.
La pasquetta di Selinunte si divide tra, il successo di visitatori al Parco archeologico dovuto alle aperture festive e il rischio di trovarsi cani randagi a branchi, lungo il percorso archeologico. Viene complicato immaginare che, i turisti debbano temere l’assalto dei cani per visitare un sito antico, ma a Selinunte è cosi.
Tocca registrare l’ennesimo disservizio a riguardo. Il problema, trova origine verosimilmente, dalle difficoltà avute dal Comune per il canile che adesso, ha riaperto i battenti. Troppi cani e pochi posti. E poi, i cani del parco di chi sono? Ci sarà il vincolo della sovrintendenza per toccarli? L’ avviso di pericolo rimane davanti il cancello e porta tanto di timbro e firma in calce. Riguarda la presenza dei cani a branchi all’interno dell’area.
Il personale del Parco, dopo tante richieste disattese alle autorità competenti in materia, non potendo più affrontare la questione con i turisti, ha affisso un avviso all’ ingresso del parco abbastanza singolare e dove istruisce pure, il coraggioso turista del caso: ” state attenti a cani selvatici (randagi) già segnalati alle competenti autorità: Inoltre- si legge nell’avviso- la cagna bianca davanti al tempio F è molto aggressiva e morde si prega di fare molta attenzione”.
Difficile commentare un appello di siffatta natura. Viene da pensare: ma siamo in un paese europeo? E poi cosa dovrebbe fare il turista davanti a cani inferociti? Chi chiama? Il parco e’ oltre 70 ettari. L’avviso è scritto anche in inglese. Come tradurre tutto questo ad un inglese o francese? O peggio ancora ad un tedesco?
L’impresa è ardua. Insomma, per un turista che deve farsi migliaia di chilometri per raggiungere Selinunte e leggere del timore di essere assaltato da un branco di cani, non è il proprio il massimo. Selinunte è cosi. Croce e delizia per chi ama la cultura e ne apprezza il valore.
Si potrebbe dire che: “Selinunte val bene il morso di un cane”. Sul versante economico invece, i morsi della crisi sembrano allentarsi. A pasqua e pasquetta tante presenze. E fortunatamente nessun turista aggredito, solo qualche attacco di panico. O no? Il bollettino non è stato pubblicato. Fuor di metafora rimane poco da dire.
Intanto la città si interroga sulla tassa di soggiorno. Forse, si dovrebbe discutere di altro ,anche di certe vergogne difficili da comprendere .
AUTORE. Filippo Siragusa
ridicolo!vergognoso!mi vergogno di vivere in un posto come questo!LA CIVILIZZAZIONE E’ VERAMENTE LONTANA DA QUESTA TERRA.vergogna x chi ancora non se n’e’ preso cura.non ci sono scuse.
Salve,
purtroppo il problema dei branchi di cani nel Parco Archeologico di Selinunte è una cosa vecchia, qualche anno fa mi è toccato assistere una giornalista americana (lavoravo all’ufficio informazioni turistiche di Selinunte), che era venuta per fare un servizio su Selinunte si è vista assalita da un branco di cani fortunatamente non finita in tragedia per il sangue freddo della giornalista.
Possiamo immagginarci cosa avrà scritto dopo l’episodio vissuto.
Anche io a suo tempo ho fatto tantissime segnalazioni alle autorità competenti, ma il problema è sempre presente e non mi meraviglio se la sovrintendenza ha il coraggio di fare l’avviso ai visitatori in questo modo evidenziano ancora di più il problema, con la speranza che venga risolto dalle autorità competenti.
AGGHIACCIANTE!!!!
SENZA PAROLE.
Da oggi, con il biglietto per entrare nel parco archeologico, verrà fornita gratis,sponsorizzata da primaria ditta di alimenti per animali, una mini confezione di croccantini per cane onde rabbuonirli.
Gente pazienza cosi vanno le cose!
Francesco
La mia cara Sicilia non si fa mancare niente, poi non dite che al Parco non si è visto neanche un cane….