Salvatore Sidoti Olivo, 33 anni, è il focoso amante che si è trasformato in bandito, trafugando alla sua ‘amata’ quanto si trovava nella casa di lei.
Dopo avere allacciato una relazione sentimentale con una vedova di Salaparuta spalleggiato da un complice calabrese, Carmelo Casale, 55 anni, Sidoti Olivo ha completamente svuotato l’abitazione della donna, portandole via 10.000 euro in contanti, mobili, vestiti e perfino il cane.
La stangata è di quelle che pesano sulle spalle di una donna resa fragile dalla perdita del marito e dalla solitudine. Così c’è stato chi ha voluto approfittare del suo stato svuotandole la casa e lasciandola povera in canna, portandole vie vestiti, mobili e, come nel film ‘Amici Miei’, pure il cane.
La donna aveva perfino venduto la casa per amore di colui che si è poi trasformato nel ladro che le ha portato via quanto lei possedeva. E’ la vicenda di una vedova di Salaparuta (Tp) scoperta dai carabinieri che hanno arrestato il messinese Olivo Salvatore Sidoti, 33enne, l’amante-bandito, e il suo complice Carmelo Casale, 55enne, calabrese: ora accusati di detenzione illegale di armi,appropriazione indebita e truffa.
Al momento dell’arresto, ai due sono stati sequestrati tre pistole di fabbricazione artigianale, coltelli a serramanico e arnesi da scasso.
I due ‘soci’ si erano da qualche tempo domiciliati a Salemi ed erano già statai notati dalle forze dell’ordine che ne sorvegliavano i movimenti: Casale Carmelo, 55 anni è calabrese di origini con precedenti; Salvatore Sidoti Olivo, 33 anni di Gioiosa Marea, anche lui con precedenti.
Propio il più giovane dei due, Salvatore Sidoti Olivo, aveva intrapreso a convivere con la vedova di Salaparuta, divenuti dopo circa un mese la sua vittima. Sidoti – infatti – sotto la regia di Carmelo Casale ha dapprima abbandonato la donna, facendo perdere di sè ogni traccia e trafugando tutto quanto appartenente alla sua convivente, dai mobili al corredo, senza dimenticare il cane di famiglia. Ma erano i soldi uno degli obiettivi principali della stangata: 10.000 euro in contanti ricavati dalla vendita della casa, che i due la’vevano convinta a cedere.
La povera donna dopo essere stata spogliata di tutto è stata abbandonata a Caltagirone, in provincia di Catania, senza soldi nè mezzi di sostentamento, trovando ora ospitalità presso un centro accoglienza di Salaparuta, casa famiglia “Serenità”.
Ma sono stati l’avidità e l’ingordigia a mandare in galera i due compari, che avendo saputo del rientro della donna a Salaparuta sono tornati là per estorcerle ulteriore denaro, con delle minacce e maniere forti. Nei confronti dei due, tuttavia, si procede anche per i reati di appropriazione indebita, possesso ingiustificato di strumenti atto alla scasso, truffa, porto abusivo di coltelli di genere vietato.
Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Marsala, Sost. Proc. D.ssa Trainito, disponeva quindi: per il Casale il collocamento al regime degli arresti presso il suo domicilio (sita in Salemi), mentre per il Sidoti disponeva venisse associato presso il reparto specializzato della Casa Circondariale trapanese S. Giuliano presente all’interno dell’Ospedale S. Antonio Abate, ciò alla luce del fatto che è risultato soffrire di una sindrome nervosa, che gli provoca vari e vistosi “tic” vocali e motori, nonché anche svenimenti, se sottoposto a stress in genere.
fonte. parcodeinebrodi.blogspot.it
AUTORE. Redazione
Il Sidoti ha svenimenti e tic……….? La giustizia umana è troppo blanda. Nell’antico israele se si rubava o appropriava di una pecora ne doveva restituire due e in alcuni casi anche di più.
Non è vero che si ruba per la fame. Chi ruba o fa simili raggiri lo fa perchè non vuole lavorare o ha vizzi da mantenere che col lavoro non riesce a soddisfare. Ma è così difficile mettere una palla di piobo al piede di tutti questi parassiti della società per ripagare le vittime? Farebbe bene anche a loro.