“Sono siciliana, vivo a Torino, tutta la mia famiglia è giù, vivo con dei coinquilini, da una settimana circa. Non lavoro e sto CHIUSA in casa, esco solo per la spesa. Mi rivolgo a chi vive al nord e ha pensato bene di prendere la valigia e tornare nella loro ODIATA terra, uso il termine odiata perché questa è l’unica spiegazione, dovete proprio odiare la vostra terra e le vostre famiglie, non c’è altra spiegazione”
Sono le parole di Giusi Signorello, una giovane di Castelvetrano che conosce bene l’emergenza Coronavirus. La conosce bene perché nella regione in cui vive adesso si sono registrati già oltre 1100 casi. La conosce bene perché è laureata in psicologia e ha una formazione specifica come psicologa dell’emergenza. Giusi, inoltre, fa parte della federazione “Psicologi per i Popoli” che in questo momento offre supporto a tanta gente che giustamente è presa dal panico. Le parole della giovane professionista sono molto forti ma arrivano da un’attenta riflessione.
“Sappiamo tutti quali sono le condizioni della Sicilia – scrive Giusi nel suo appello – lo sappiamo perché sono le stesse condizioni che ci hanno spinti ad andarcene via, allora perché diavolo siete tornati adesso? Vi riempite la bocca d’amore per la vostra terra e poi quando è il momento di dimostrarlo quest’amore ve ne fregate e come conigli scappate da non so bene cosa infischiandovene del male che potreste causare.
AMORE significa proteggere chi amate, proteggete la vostra terra, la vostra famiglia, i vostri nonni, le persone che vi hanno cresciuti e che per voi darebbero la vita mentre voi STATE GIOCANDO CON LA LORO DI VITA.
Se mi sforzo posso capire ma NON giustificare le giovani matricole, ma voi che giocate a fare gli “adulti” e che vi vantate di come ormai siete diventati “nordici”, voi che a 30,40,50 anni ho visto prendere treni come se stesse andando a farvi la vacanza NO, non vi capisco.
E spero che quando tutto sarà finito vi vieteranno di tornare al nord, e vi cacceranno dal sud, non vi meritate nulla! Anch’io mi annoio a casa, anch’io ho paura e anch’io ho il pensiero fisso sulla mia famiglia e l’unico modo di aiutarli è RIMANERE DOVE SONO! E a tutti quelli che come me hanno fatto la giusta scelta di non tornare va il mio applauso, il mio abbraccio e la mia vicinanza. L’amore si dimostra in tanti modi, il nostro è sicuramente quello giusto.

Giusi Signorello
Brava Giusy.Anch’io ho una figlia che lavora in Veneto e che ha scelto di non tornare per amore della sua terra. E’ una scelta coraggiosa ma giusta, che denota grande senso di responsabilità e civiltà.Spero che tutto finisca al più presto per poterla riabbracciare, stringerla forte e dirle: GRAZIE
Se si torna a casa, osservando correttamente il periodo di quarantena, perché no?
È sbagliato non osservare la quarantena. Ma questo è un problema di controlli, che non vengono fatti come si deve.
Andavano censiti tutti al momento dell’ingresso nella regione e poi i controlli. Punto.
X Nino….la quaranteno l’avrebbero potuta fare dove si trovavano anzichè esporre a potenziali rischi i propri familiari con i quali conviveranno….degli irresponsabili!!!
Quarantena significa isolamento totale, anche nei confronti dei propri familiari.
Condivido il messaggio della Sigorello, capisco lea sofferenza di chi ha dei figli fuori al nord. chi ama veramente la propria terra e la salute dei propri cari non deve muoversi ed uscire il meno possibile. chi scrive ha due figli, uno a Brescia e l’altro a Milano e comprendo il disagio.