“Le scuole siciliane dei Comuni capoluogo in aree a rischio sismico sono il 96,4%, quelle costruite secondo criteri antisismici il 24,4%, le verifiche di vulnerabilità sismica si dovrebbero invece eseguire in modo più puntuale visto che al momento hanno riguardato solo il 12,3% degli edifici scolastici”
Lo si apprende dal XVIII rapporto di Legambiente sullo stato dell’edilizia scolastica in Italia, gli investimenti in corso e le idee per una rapida riqualificazione.
Il documento esamina i seguenti argomenti:
– lo stato dell’edilizia scolastica in Italia, fra l’anagrafe incompleta e i dati reali
– le linee di finanziamento e gli investimenti in corso
– le scelte per accelerare la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico
– dati nazionali, per area e regionali
Per quanto riguarda la situazione in SICILIA, Legambiente evidenzia che le scuole costruite post normativa antisismica del ’74 sono poco sopra la media nazionale, quelle costruite dal 2000 in poi sono il 12,3%, contro il 4,9% del dato nazionale.
La presenza di scuole giovani non si traduce in minore necessità di interventi: quasi una scuola su due infatti richiede manutenzione urgente (47,7%). Le amministrazioni mediamente hanno speso, nel 2016,
sia per la manutenzione straordinaria che che per l’ordinaria di più rispetto alla media nazionale.
Catania, Caltanissetta e Ragusa sono tra le cinque città che in Italia hanno ottenuto i maggiori
finanziamenti da fondi nazionali, considerata la media per edificio scolastico.
Molti investimenti e finanziamenti che tuttavia non sempre si traducono in messa a norma degli
edifici scolastici visto che la situazione delle certificazioni non è proprio ottimale: gli edifici con
certificato di collaudo statico sono il 45,4%, di agibilità il 35,7%, con certificazione di prevenzione
incendi il 37,2%, tutti sotto la media nazionale.
Tutti i Comuni capoluogo, con l’eccezione di Trapani, hanno effettuato il monitoraggio sulla presenza di amianto, quello del radon solo Caltanissetta, Palermo e Ragusa.
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AUTORE. Redazione