Il temporaneo accorpamento delle neonatologie degli ospedali “Abele Ajello” di Mazara del Vallo e del “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano, ha fatto scatenare la sommossa da parte di istituzioni, un gruppo sparuto di cittadini e don Antonino Favata, Cappellano dell’ospedale mazarese. È di qualche giorno fa una manifestazione (bene trasmessa in diretta su Facebook) davanti il portone del nosocomio mazarese: c’era anche il Presidente del consiglio comunale Vito Gancitano.

Qualche giorno prima, don Favata, sulla fanpage della Cappella aveva scritto, invece, un lungo post che, tra le righe, lanciava critiche (anche pesanti) nei confronti del reparto di Castelvetrano. «La struttura di Castelvetrano in generale è fatiscente, e in particolare le condizioni alberghiere del reparto di Ostetricia di Castelvetrano sono raccapriccianti: d’estate manca l’aria condizionata (e le finestre sono sigillate) tanto che i pazienti sono costretti a munirsi di ventilatori personali durante la degenza e d’inverno invece entra l’acqua piovana da più parti tanto che si necessita di catini per raccoglierla» così ha scritto il prete.

Parole che non sono andate giù al responsabile dell’Unità a Castelvetrano, Angelo Caradonna: «Dove si è documentato il prelato per scrivere queste notizie false?» si chiede Caradonna, alla guida del reparto da qualche mese. «Lui conosce i sacrifici che fanno i medici nei reparti? È mai venuto a Castelvetrano per verificare se l’aria condizionata funziona o meno?». Per Caradonna quelle scritte da don Favata sono «accuse gratuite e false», per le quali il medico ha chiesto una smentita al prete, che però non è ancora arrivata. «In ospedale a Castelvetrano l’aria condizionata funziona e dentro il reparto non ci piove»chiarisce Caradonna.

A difendere l’Ostetricia di Castelvetrano è stato anche don Rino Randazzo, confratello di don Favata, parroco dell’Unità parrocchiale Maria Ss. Annunziata-Maria Ss. della Salute. «Non può assolutamente definirsi fatiscente la condizione dei locali del nosocomio i quali si presentano, invece, puliti e adeguati alle esigenze dei pazienti che provengono dalla vasta area belicina e dell’Agrigentino» scirve don Rino, smentendo don Favata.

A disporre l’accorpamento dei due reparti (per agosto e settembre) presso l’ospedale di Castelvetrano è stato il Dipartimento di neonatologia dell’Asp. Mancano i pediatri e non è possibile garantire i parti in sicurezza a Mazara. Da qui la scelta. È una vecchia questione quella della mancanza di pediatri: molti bandi d’incarico sono andati a vuoto e l’Asp Trapani torna sempre a bandirli. Intanto da gennaio a oggi, a Castelvetrano, sono nati 235 bambini.

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