Vittorio Sgarbi replica intanto a Oliviero Toscani
«Oliviero Toscani è la versione maschile di Marina Ripa di Meana, un pubblicitario invecchiato male che, non avendo ottenuto quello che voleva a Salemi, con le sue richieste di finanziamento, ha chiamato mafia quello che a Lucca avrebbe chiamato “patto di stabilità”. Il suo è un problema linguistico, che rivela un sostanziale razzismo.
Ma non ne conoscevo le pur lecite inclinazioni omosessuali. Vedevo che mi guardava interessato, ma non pensavo innamorato. Lo capisco ora leggendo la menzogna che io avrei messo le mani sulle cosce delle donne, alle quali lui non era interessato. Sarò per questo costretto a querelarlo, dandogli ampia facoltà di prova, e portando in Tribunale tutte le ragazze che hanno, con diletto, toccato me e non lui.
Il quale, peraltro, pur dichiarandomi inaffidabile, mi ha chiamato a collaborare in molte sue iniziative chiedendomi, per esempio, di presentare un suo ossessivo calendario sulle “fighe”; per quello ho difeso il suo diritto a rappresentare anche quello che, evidentemente, non gli piace».
Sgarbi, infine, ha dato incarico all’avvocato Paolo Cicconi, di denunciare Sonia Alfano per avere dichiarato, sul suo blog, contro la verità, che «era già ben delineata l’importanza che le pressioni mafiose avevano sulla giunta di Vittorio Sgarbi»
fonte. Ufficio per la Comunicazione del Comune di Salemi (Responsabile: Nino Ippolito)
AUTORE. Redazione
Ma basta! siamo davvero stufi di tutte queste sgarbate: annunci, concorsi, comunicati, controcomunicati… E anche lei, signor Ippolito, ma glielo dia, finalmente, un buon consiglio al suo (ex) sindaco, che la smetta una buona volta…
il noto calendario è stato pubblicato su una rivista musicale ed ha scatenato ormoni e diverse polemiche… ecco cosa scrissi tempo fa a proposito:
http://www.abattoir.it/2011/01/27/w_la_foca/
sulla questione odierna, a parer mio, si tratta di argomento-fuffa: roba inutile che non merita alcun interesse.
Gas
Il bello addormentato nel borgo antico, stordito dal pungigione del rospo cattivo, aveva frainteso il motto cartesiano “cogito, ergo sum” in “coiro, ergo sum”.