Mi sento in dovere di rispondere alla giovane e dolcissima cittadina Maria Antonietta Bono, la quale attraverso un video denuncia l’opportunità negata di poter decidere sulla donazione degli organi a Castelvetrano, un diritto sacrosanto di ogni singolo cittadino.
Oggi a Castelvetrano non è possibile eseguire una procedura normale e presente in tantissimi comuni italiani, quella di andare presso il proprio comune, esprimere la propria volontà di donare gli organi al momento del rinnovo della carta d’ identità. All’inizio del 2014 iniziavano ad attivarsi i primi comuni in tutta Italia attraverso il progetto ” Una scelta in comune”.
La città di Castelvetrano si attivo’ nel mese di ottobre dello stesso anno, io stessa come referente ASTRAFE in collaborazione con il comune di Castelvetrano grazie all’ Assessore Nino Centonze ed all’ ASP9. Dal 17 ottobre 2014 era possibile recarsi presso l’ ufficio TDM o presso l’ ufficio carta d’ identità ed esprimere la propria volontà.
In Sicilia eravamo fra i primi 10 comuni. Parecchi cittadini venivano per dichiarare la loro volontà presso l’ ospedale ma molti venivano anche a lamentarsi, rinnovavano il documento ma scoprivano troppo tardi l’opportunità di diventare donatori ed aggiungerlo sul documento.
Nessun impiegato infatti chiedeva loro, durante la richiesta del documento, la fatidica e doverosa domanda. -Vuole dare disponibilità alla donazione degli organi? …domanda questa che fu causa di una furiosa lite fra me ed il Dirigente responsabile allora Dott. Barresi nel 2014.
Non ci fu modo di convincerlo, era chiaro che non condivideva il pensiero da donatore. Asseriva che i dipendenti, quando formulavano la semplice domanda venissero aggrediti verbalmente dagli utenti o che gli impiegati potessero offendere la sensibilità degli utenti … insomma si rifiutò categoricamente di informare i cittadini dell’opportunità di donare gli organi. Unico accordo che raggiungemmo non facilmente fu, che i cittadini dovevano chiedere agli impiegati.
Un lavoro difficoltoso ed impedito quello del progetto “Una scelta in comune”. Spesso andavo dal Dott. Barresi a chiedergli se le richieste dei cittadini venissero correttamente trasmesse come da procedura attraverso il SIT, un programma apposito per l’ inserimento. Mi confermava positivamente, probabilmente per togliermi dai piedi, ero una presenza oramai fastidiosa.
Un giorno, un anno dopo, parlando con il CRTSicilia, scoprii che il comune di Castelvetrano non aveva ancora effettuato nessun accesso. Castelvetrano sarebbe stato fra i primissimi comuni ed invece scoprii che non esistevamo per il CRT. Un anno di lavoro inutile.
Adirata andai a chiedere spiegazioni e mi venne detto semplicemente che il comune non aveva soldi per acquistare il programma, troppo costoso. Un capriccio. Da allora il progetto ” Una scelta in comune” a Castelvetramo mori’. Così come molte persone in attesa di trapianto per mancata disponibilità, probabilmente, chissà.
Oggi è possibile dichiarare la propria volontà direttamente sul sito CRT Sicilia, scaricando il modulo e dopo averlo compilato, inviarlo all’ indirizzo indicato dal sito. Per la donazione del midollo osseo invece , proprio da ieri domenica 26 novembre è possibile tipizzarsi nella città di Castelvetrano.
Ascoltare il video di Maria Antonietta è stato un colpo al cuore, lei giustamente chiede perché a Castelvetrano non sia possibile esprimere il proprio volere. Ha ragione. Spero essere riuscita a rispondere. Non c’ erano soldi allora per questi capricci, e negli uffici comunali avevano timore di chiedere ai cittadini se volessero diventare donatori di organi.
A quanto pare la causa era limitare lo spreco ed evitare domande rischiose per i dipendenti.
Oggi, spero vivamente che i commissari straordinari prima che vadano via, restituiscano questo diritto negato ai castelvetranesi, l’opportunità di diventare donatori di organi e poterlo esprimere sulla propria carta d’ identità, contribuendo a salvare vite umane.
E confido anche nei giovani, come Maria Antonietta, che si ribellino, devono pretendere i loro diritti, devono farsi sentire, devono scuotere questa Castelvetrano dormiente e strapparla dalle mani di chi la vuole così, morta.
Serena Navetta
AUTORE. Serena Navetta
Se può servire…Tra qualche giorno si passerà alle carte di Identità “digitali” e lì la procedura prevede obbligatoriamente l’indicazione di una risposta a tale quesito…
Sig.ra Navetta mi chiamo Rosanna e volevo trasferire la mia esperienza sul Tema donazioni degli organi . Nel mese di marzo del 2004 un medico dai modi gentilissimi , con l amore negli occhi per il suo lavoro e per tutti i suoi pazienti e da buon padre di famiglia ha prospettato a me e alla mia famiglia la possibilità di donare gli organi di mio padre in coma presso il reparto di rianimazione di Castelvetrano. Le condizioni di salute del mio papà erano gravissime e nonostante il dolore indescrivibile con le parole ….abbiamo acconsentito alla donazione degli organi di papà , il peso del momento è stato accentuato dall ignoranza delle persone che commentavano sommessante e criticando per ignoranza …”.la donazione come un uccisione di una persona “.
Oggi io e la mia famiglia siamo Donatori oggi dopo 13anni dalla morte di papà sappiamo che Donare è un Dono di Amore per il prossimo , oggi Papà vive nei nostri cuori e nel cuore di chi ha ricevuto il suo amore .
Donazione degli organi è amore ma ancora oggi serve informazione sul tema della Donazione.
Oggi ringrazio quel medico che ha salvato il cuore di una famiglia che nel dolore della perdita ha trovato la forza e il significato della DONAZIONE.
Rosanna e Famiglia