La giunta regionale fisserà la data delle elezioni nel corso della prossima seduta. La data più probabile sembra essere il 7-8 di ottobre, anzichè 28-29, per consentire l’insediamento del nuovo governo a metà ottobre per iniziare subito a lavorare, vista la disastrosa situazione finanziaria dell’Isola.
L’Istituto Demopolis in una recente indagine ha registrato che circa il 40% resterebbero a casa e che nessun partito supererebbe il 16%.
Il nuovo Parlamento Siciliano potrebbe rivelarsi ancora più ingovernabile di quello attuale.
Alcuni Nomi
La più grande incognita pesa soprattutto sulle coscienze del Pdl. Per Francesco Cascio, presidente dell’Ars, l’auspicio è creare una replica della coalizione che sostiene Monti al governo nazionale: Pdl-Pd-Udc. Nessun mistero sulla disponibilità di Cascio a candidarsi, ma niente di ufficiale.
Gli unici nomi dell’area di centrodestra, davvero ufficiali, sono quelli di Innocenzo Leontini (sostenuto dal Pid), e di Gianfranco Miccichè (sponsorizzato da Stefania Presigiacomo).
Nel centrosinistra si sono autocandidati Rosario Crocetta e Claudio Fava, quest’ultimo apertamente favorevole ad un’alleanza con l’IdV.
Sull’accordo con l’Italia dei Valori spunta a sorpresa, spiazzando tutti, anche Fabio Granata (Fli) sostenuto da Carmelo Briguglio.
AUTORE. RedazioneFuturo e Libertà e L’Italia dei Valori rappresentano due aree politiche intessute di battaglie e valori legalitari, repubblicani e patriottici non distanti e caratterizzati dalla volontà coraggiosa di superare vecchi schematismi ideologici oramai insignificanti: per questo si tenta di escluderli dalle attuali dinamiche che provano stancamente a disegnare le alleanze del futuro.
Visto che i temi legalitari, dell’identità culturale e dello sviluppo sostenibile sono invece fondamentali per disegnare la Sicilia del futuro, apriamo un dialogo, proprio a partire dalla nostra regione, da sempre laboratorio politico nazionale. Dalla verità sulle stragi del ‘92 alla lotta alla corruzione, dalla formazione di liste pulite al contrasto all’invasione delle mafie nell’economia sono tanti i valori non negoziabili sui quali possiamo ritrovarci e nel nome dei quali costruire una proposta politica patriottica e legalitaria che sia spinta e progetto di cambiamento.
260 miliardi di fatturato delle mafie, oltre 100 di evasione fiscale, quasi 80 di corruzione rappresentano le vere cifre dello spread italiano: per questo il primo punto dell’agenda politica del nuovo governo non può che essere la legalità, per questo lavoreremo in questa direzione.
Fabio Granata, Vice Coordinatore di Fli
Mi dispiace deludere i miei compaesani siciliani, ma con questi elementi, giá provati buoni a nulla puo andare solo peggio, se no qualcuno mi spieghi cose positive compiute da questi elementi.
La Sicilia si puó salvare solo se ci viene a governare qualcuno da fuori che abbia ordinata serietá e non legami amichevoli e famigliari da sistemare.
Poi deve avere delle palle grosse come quelle di un cammello per avere il coraggio di alleggerire il peso di circa 20000 regionali da licenziare e 25000 forestali.
Tutto il resto non porta a nulla di buono.
alonzo licenziali tu 20000 famiglie e vedi che patatrac combini ma quando scrivete usate un po di materia grigia boh…..
Giornalisti e varie compagnie di sondaggi chiaramente VENDUTI! Vedrete “le botte” da orbi che avrete questa volta!Il movimento 5 stelle è al 15% qui in sicilia se non di più, mentre, Il Mov.dei FORCONI, al 20%. Sminuire e sottovalutare la condizione dei forti disagi che stanno attraversando i siciliani è da esseri inutili e da disgraziati. Vi ricordiamo che: L’Europa, non più di un mese fà, ci “bacchettò”, per non avere avuto la capacità di spendere quei 6 MILIARDI di euro che erano stati stanziati per la sicilia (QUESTO LA DICE LUNGA SULLE CAPACITA’ CHE HANNO QUEI POLITICI E PARTITI CHE SONO SOPRA RAPPRESENTATI).Vi rammentiamo inoltre un’altro aspetto della condizione “economica siciliana”. L’8 luglio eravamo a Villa San Giovanni con il movimento dei forconi, un giornalista FECE UN SONDAGGIO REALE AFFIDABILE E VERITIERO nel quale si dice:
Abbiamo chiesto a 137 autotrasportatori cosa portavano in sicilia. Il risultato è scioccante: su 137 camion in entrata 48 hanno portato frutta e verdura,
26 camion, cibo quale: pasta, latticini, pesce… 10 camion di acqua e 5 camion di legno.
Inoltre sono stati intervistati 19 camion in uscita dalla Sicilia e su 19 camion 17 erano vuoti.
Entrano camion pieni di cibo principalmente ed escono quasi tutti vuoti.
Basta aver fatto bene le elementari per capire che l’economia siciliana è distrutta.
Il primo passo per risolvere i problemi è prendere coscienza che la politica e i partiti sopra descritti vanno mandati a casa.Salviamo l’economia siciliana ( 1°) COMPRANDO PRODOTTI SICILIANI
2°)VOTO CONSAPEVOLE E INCONDIZIONATO.
Caro Peppe,
la materia grigia da usare la dovevono avere gia chi ci ha portato in questa situazione. Sistemare amici e parenti senza tenere conto dei costi di questa politica idiota, ci ha portato davanti ad una situazione che non é possibile mantenere; bisogna ripartire da un dato chiaro che é quello da me descritto: avere 45000 disoccupati in piú. Aggiungo che nei comuni siciliani sarebbe da mandare a casa almeno il 70% degli impiegati, per rendere possibile un abbattimento deella burocrazia. Fra le altre cose aggiungo che sia nei comuni che nelle provincie e nelle regioni si trovano dirigenti ed impiegati che non sono in grado di svolgere il loro mestiere.
Trovo interessante l’analisi estemporanea dei flussi di trasporto fornita dai ‘forconi’. Ma il movimento il 20% se lo sogna..quello di Villa San Giovanni è stato un flop e, per come la vedo io, i prezzi del carburante non sono più scesi proprio da quando, in conseguenza della loro prima manifestazione di questo inverno,schizzarono alle stelle!